TERMOLI. Tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre 2025, i nostri cieli hanno offerto uno spettacolo di rara bellezza: la Cometa C/2025 A6 (Lemmon) ha solcato le notti, regalandosi come un gioiello effimero e indimenticabile.
A immortalare questo evento, tra le tante testimonianze, spicca lo scatto mozzafiato di Michele Bevilacqua, che ha saputo trasformare un momento astronomico in un’emozione collettiva.
La sua fotografia non è un semplice documento, ma un ritratto luminoso che cattura l’essenza di un viaggiatore cosmico.
Al centro della composizione, la chioma della cometa brilla di un verde smeraldo intenso, un effetto dovuto alla fluorescenza del carbonio biatomico (C₂) che, eccitato dalla radiazione solare, emette la sua caratteristica e affascinante tonalità.
Da questo nucleo vibrante si dipana una coda di gas e polveri, un velo sottile e luminoso che si estende in direzione opposta al Sole, tracciando la scia di un pellegrino proveniente dai confini remoti del nostro Sistema Solare.
Scoperta il 3 gennaio 2025, la Cometa Lemmon ha superato le previsioni, raggiungendo una magnitudine che l’ha resa visibile a occhio nudo sotto cieli limpidi e lontani dall’inquinamento luminoso.
Il suo massimo avvicinamento alla Terra è avvenuto il 21 ottobre 2025, mentre il passaggio al perielio, il punto più vicino al Sole, è previsto per l’8 novembre.
Si tratta di una cometa non periodica, il cui incontro è un evento irripetibile per la nostra generazione.
Con un periodo orbitale stimato in oltre 1.150 anni, la C/2025 A6 (Lemmon) non tornerà a farci visita per più di un millennio.
Grazie allo sguardo acuto e alla sensibilità di fotografi come Michele Bevilacqua, questo evento celeste si fissa nella memoria collettiva, un simbolo eterno della maestosa bellezza che il firmamento sa regalarci.
Il suo scatto è un potente promemoria: a volte, basta solo alzare gli occhi al cielo per sentirsi parte di qualcosa di immenso e meraviglioso.
Eliana Ronzullo




