“Pillole” su Sicurezza e Prevenzione: Tratteremo, con la massima sintesi e semplicità possibile, argomenti e curiosità, legati alla nostra ed altrui sicurezza, alla prevenzione, alla conoscenza tecnica e delle normative. Al termine dell’articolo troverete i link delle puntate precedenti.
Riprende oggi la rubrica di Aldo Ciccone, sulla sicurezza e la prevenzione
Tra i troppi incidenti sul lavoro ed in particolare, mi voglio soffermare, su quelli che avvengono durante i lavori agricoli.
Il tema della sicurezza in agricoltura, a conferma dell’attenzione che merita, è stato ampiamente trattato anche nella 282/a edizione della Fiera d’Ottobre di Larino.
Tanti gli interventi di soccorso, che nella mia carriera di Vigile del Fuoco, mi hanno portato nelle campagne con casistiche e scenari diversi, alcune volte, anche poco prevedibili e strani.
Vedremo, per grosse linee, quali sono le principali cause e comportamenti che portano al concretizzarsi di incidenti nel settore agricolo.
La casistica degli incidenti in agricoltura si concentra tipicamente su alcune categorie ricorrenti:
– Incidenti da macchine e mezzi agricoli: ribaltamenti di trattori, zone cieche durante manovre di movimentazione, serraggio di parti mobili e manutenzione dei mezzi ed attrezzature senza spegnimento completo. Le disattenzioni principali riguardano la mancata protezione dell’operatore e l’uso di dispositivi di sicurezza non attivi.
– Cadute e lavori in quota: scivolamenti su superfici bagnate o irregolari, cadute da scale o piattaforme, accesso a cisterne e serbatoi senza dispositivi di protezione individuale (Dpi) adeguati.
– Rischi da sostanze chimiche: esposizione a pesticidi, fertilizzanti e solventi; inalazioni o contatto cutaneo senza DPI idonei e senza misure di contenimento.
– Manipolazione di animali: morsi, lesioni da calore o ferite per animali difficili da gestire.
– Stress termico e fatica: effetti delle alte temperature ambientali, umidità, carico di lavoro, prolungato uso di attrezzature vibranti.
– Infortuni durante la semina e la raccolta: tagli, ferite da attrezzi manuali affilati o non adeguatamente manutenuti, incidenti dovuti a movimenti ripetitivi e carichi pesanti.
– Incidenti in serra: ustioni da sole, scottature da vapore, lesioni da strumenti di potatura o taglio, cedimenti strutturali in serre rudimentali.
Per proteggere i lavoratori da rischi specifici le aziende agricole devono rispettare la normativa (principalmente il D. Lgs. 81/08) attraverso la valutazione dei rischi, la formazione dei dipendenti, l’utilizzo di DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) appropriati e l’adozione di procedure di lavoro sicure.
È obbligatorio redigere il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) che identifichi tutti i pericoli (chimici, biologici, posturali, ecc.) e le relative misure di prevenzione.
I lavoratori devono essere formati sull’uso corretto delle macchine, dei fitofarmaci e sulle procedure di sicurezza.
Fornire e garantire l’uso di Dpi idonei, come mascherine, guanti, occhiali e tute, e assicurarsi che siano sempre in buono stato.
È obbligatoria una sorveglianza sanitaria adeguata, che include visite mediche preventive e periodiche per i lavoratori esposti a rischi.
È necessario predisporre un piano di emergenza, che includa le misure da adottare in caso di incendio o altri incidenti.
Termino con quanto mi è stato detto da un agricoltore e da un esperto sulla sicurezza: “La sicurezza non è un ostacolo, è un valore aggiunto. Riducendo i rischi, riduciamo anche i costi legati a infortuni e interruzioni della produzione.” Un tecnico della sicurezza sul lavoro aggiunge: “L’equilibrio tra efficienza e protezione è possibile: una manutenzione periodica, DPI adeguati e una gestione del lavoro ben organizzata fanno la differenza”.
Per contatti, richieste per trattare specifici argomenti nei prossimi appuntamenti, curiosità e domande, utilizzate la seguente e-mail sicurezza.prevenzione360@gmail.com
Aldo Ciccone (Anvvf – Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale)
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