CAMPOMARINO. Sotto un cielo limpido di novembre, Campomarino non si è limitata a celebrare una ricorrenza: ha trasformato la memoria in un’esperienza viva, una lezione di cittadinanza in cui la storia è tornata a pulsare, tessendo un filo saldo tra passato e presente, tra memoria e impegno civile.
Non è stata una cerimonia improvvisata, ma il culmine di un percorso educativo. Già nei giorni precedenti, i docenti dell’Omnicomprensivo di Campomarino avevano preparato il terreno, dedicando ore di lezione all’approfondimento del significato storico e civico di questa ricorrenza. Attraverso discussioni mirate e attività didattiche, hanno saputo trasmettere agli studenti l’importanza cruciale di questa giornata, trasformando l’attesa in una consapevole e sentita partecipazione.
Gli alunni delle classi quarte e quinte della scuola primaria e quelli della secondaria di primo grado sono stati i protagonisti di una manifestazione che ha unito emozione, riflessione e un palpabile orgoglio civico.
La manifestazione si è snodata attraverso due luoghi simbolo: il Cippo commemorativo di via Carlo Alberto dalla Chiesa e, in un crescendo emotivo, il Monumento ai Caduti in viale Marconi, vero altare della memoria collettiva del paese.
L’iniziativa, promossa in adesione all’invito del Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha voluto riaffermare un principio fondamentale: la necessità imprescindibile di custodire la storia come bene comune e di sentirsi parte attiva della Repubblica. A guidare l’emozione, con sensibilità e rigore, è stato Nicolino Candigliota, affiancato da una presenza compatta delle istituzioni locali.
Il sindaco Vincenzo Norante, il vicesindaco Michele D’Egidio, l’assessore Rossella Panarese e l’amministrazione comunale, insieme alle Autorità militari e religiose, hanno testimoniato l’importanza dell’evento.
La presenza vigile della Protezione Civile ha assicurato che la solennità si svolgesse in piena sicurezza.
Il culmine emotivo è arrivato con l’alzabandiera. Sulle note maestose dell’Inno di Mameli, la piazza si è trasformata in un’aula a cielo aperto. Gli studenti, sventolando con entusiasmo i piccoli tricolori, hanno fuso la lezione di storia con un palpabile e condiviso sentimento di appartenenza nazionale.
Il dirigente scolastico Guido Rampone ha elevato il significato dell’iniziativa: “La memoria del passato non è un esercizio sterile, ma un impegno attivo e consapevole per la costruzione del futuro.” A fargli eco, il sindaco Norante che ha ricordato come il 4 novembre sia un “passaggio decisivo nella storia della nostra Nazione, un giorno fondamentale per riflettere sui principi cardine di libertà, unità e pace”.
La sua conclusione, un inno di emozione e orgoglio civico — “Viva l’Italia, viva le Forze Armate!” — ha suggellato il sentimento di fierezza e gratitudine.
Ma il momento più intenso, quello che ha travalicato il confine tra celebrazione e commozione, è stato il ricordo dei Caduti di Campomarino nella Prima e Seconda Guerra Mondiale. La lettura dei loro nomi, scandita con rispetto e riverenza, ha creato un silenzio denso. A rompere quel silenzio, non è stato un applauso, ma una risposta corale e potente, un vero e proprio tuono di voci giovanili: “Presente!”.
Quel grido, ripetuto per ogni nome, è stato un ponte sonoro tra passato e presente, un’affermazione che il sacrificio di quelle generazioni non è stato vano. È stato il modo più eloquente per riaffermare la gratitudine e la memoria condivisa.
La cerimonia si è chiusa con le riflessioni degli studenti stessi, pensieri personali intrisi di consapevolezza e speranza, culminati nel monito che “la pace è il valore supremo per l’umanità.”
Un momento di raccoglimento, guidato dalla preghiera del Parroco, ha infine elevato un pensiero di pace universale.
La celebrazione del 4 novembre a Campomarino ha così riaffermato il ruolo cruciale della scuola come laboratorio di cittadinanza, un luogo vitale in cui si formano cittadini consapevoli e responsabili.
La partecipazione appassionata dei giovani ha ricordato a tutti che l’amore per la Patria, il rispetto per chi l’ha difesa e la promozione dei valori di solidarietà, libertà e unità restano i pilastri irrinunciabili dell’identità civile italiana.
Eliana Ronzullo












