TERMOLI. Il 13 novembre si celebra la Giornata della Gentilezza, una parola che spesso può sembrare astratta, senza forma, e invece nel mondo che ci circonda servirebbe eccome. Servirebbero piccoli gesti, parole semplici dette con un sorriso: “Ciao, come stai?”, “Buongiorno”, “Scusa”, “Buon appetito”, “Vuoi una mano?”. Parole leggere, ma capaci di fare bene al cuore e alla mente.
E allora, invece di dedicarle un solo giorno, sarebbe bello che questi moti di gentilezza ci accompagnassero 365 giorni l’anno (366 quando capita l’anno bisestile).
Ieri a Petacciato si è tenuta una manifestazione organizzata dalla scuola “Vincenzo Cuoco”, con il sostegno dell’amministrazione comunale. I bambini della scuola elementare, insieme ai loro insegnanti, hanno partecipato ad attività curate in collaborazione con l’Associazione MuSe Molise e la Cooperativa Sociale “L’Albero della Vita”, con il patrocinio del Comune. Presenti il sindaco Antonio Di Pardo, l’assessore alle Politiche Sociali Cristina Limone e Enrico D’Amario, assessore con delega ai Lavori Pubblici, al settore scolastico e ad altre funzioni.
È stata una bella giornata, con i bambini protagonisti assoluti: hanno giocato, si sono divertiti e, soprattutto, hanno lanciato messaggi importanti su quanto basti poco per essere gentili.
Un plauso al mondo scolastico petacciatese e all’amministrazione comunale, che ha sposato pienamente questa iniziativa. Un impegno che non resterà solo tra i banchi di scuola, ma che – si spera – sarà raccolto anche dagli adulti, a partire proprio dagli amministratori, chiamati ogni giorno a rapportarsi con la cittadinanza attraverso i servizi comunali.
A volte basta davvero pochissimo per essere gentili con il prossimo. Perché non approfittarne? Perché scegliere di essere scontrosi, di usare parole che feriscono, di trasformare i social in campi di battaglia verbali?
C’era un comico napoletano, Giobbe Covatta, che in uno spot sociale diceva: “Per fare un gesto di bontà basta poco… che ce vo’?”
E per dire una parola gentile vale lo stesso: basta poco… che ce vo’?
Michele Trombetta






