Il reflusso gastroesofageo, conosciuto anche come GERD (Gastroesophageal Reflux Disease), è un disturbo che interessa milioni di persone in tutto il mondo. Si manifesta in forma acuta oppure cronica recidivante, attraverso la risalita del contenuto acido dello stomaco nell’esofago. Causa sintomi fastidiosi e tipici come bruciore retrosternale, rigurgito, difficoltà nella deglutizione, in alcuni casi dolore toracico e sintomi atipici come raucedine, tosse cronica, sensazione di nodo alla gola, alitosi e disturbi del sonno. Sebbene il reflusso gastroesofageo possa essere influenzato da numerosi fattori, tra cui dieta, stile di vita e predisposizione genetica, c’è una connessione meno evidente che merita attenzione: il cambio di stagione. Il passaggio da una stagione all’altra, soprattutto in autunno e primavera, è un periodo in cui il nostro corpo è sottoposto a vari cambiamenti. Le temperature più basse, l’aumento dell’umidità o i cambiamenti improvvisi del clima possono influire negativamente sul nostro sistema digestivo. In particolare, i cambi stagionali possono alterare l’equilibrio ormonale, la produzione di acido gastrico e la motilità intestinale, peggiorando i sintomi del reflusso. Oltre ai cambiamenti fisiologici, anche il comportamento delle persone tende a mutare con il cambiamento stagionale, aggravando ulteriormente il reflusso. In inverno, ad esempio, tendiamo a consumare pasti più ricchi e pesanti, con cibi grassi, fritti e più caldi. Questi alimenti, noti per stimolare la produzione di acido gastrico, sono frequentemente associati ad episodi di reflusso. Anche le bevande calde, come tè e caffè, che in inverno sono più consumate, possono rappresentare un fattore scatenante. Inoltre, durante il cambio di stagione, le persone tendono a rimanere meno attive fisicamente, a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli. L’inattività fisica può compromettere la digestione e favorire il ristagno di acido nello stomaco, aumentando la possibilità di reflusso.
La buona notizia è che il reflusso gastroesofageo può essere controllato e prevenuto con alcuni semplici accorgimenti. Ecco alcune buone pratiche da seguire:
- Alimentazione equilibrata: Durante il cambio di stagione, è importante mantenere una dieta leggera ed equilibrata. Evitare cibi piccanti, grassi o troppo acidi, come agrumi e pomodori, può ridurre notevolmente il rischio di reflusso. Scegliere cibi facilmente digeribili come riso, pesce, carne bianca, e verdure cotte è una scelta più sicura.
- Frazionare i pasti: Mangiare in piccole quantità, ma più volte al giorno, aiuta a non sovraccaricare lo stomaco e ridurre la produzione di acido.
- Mantenere una postura corretta: Evitare di sdraiarsi subito dopo i pasti, poiché questa posizione favorisce il risalire dell’acido. È utile rimanere in posizione eretta per almeno un’ora dopo aver mangiato.
- Attività fisica: Anche in inverno, cercare di fare attività fisica moderata, come camminare o fare esercizi di stretching, può stimolare la digestione e migliorare la funzionalità del sistema gastrointestinale.
- Gestire lo stress: I cambiamenti stagionali, insieme alle festività e agli impegni lavorativi, possono aumentare lo stress. Lo stress è uno dei principali fattori scatenanti del reflusso gastroesofageo, quindi dedicare del tempo al relax e alla meditazione può contribuire a migliorare la salute digestiva.
In definitiva, il reflusso gastroesofageo può essere influenzato dal cambio di stagione, e la consapevolezza di come i cambiamenti climatici possano alterare la nostra fisiologia è il primo passo per prevenire e gestire i sintomi. Adottando uno stile di vita sano, un’alimentazione equilibrata e alcune abitudini quotidiane, è possibile minimizzare il rischio di peggioramento del reflusso durante le stagioni più critiche.
Dr. Vincenzo Cardarelli