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mercoledì 2 Luglio 2025
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Alle radici del grano duro, sequenza genetica scoperta dal team con Daniela Marone

TERMOLI. Un mix di eccellenze, quello che vede oggi in copertina una ricercatrice pugliese, ma ormai radicata a Termoli e molisana d’adozione, dove si è sposata e ha famiglia e dove la conosciamo anche per uno spirito battagliero molto vispo.

Sì, perché si tratta della presidente del comitato dei pendolari della linea Termoli-Foggia, ma stavolta non viene alla ribalta per le campagne dignitarie tese a rendere più agevoli i viaggi di chi si sposta per studio, lavoro e necessità quotidiane, bensì per un risultato epocale in termini di ricerca scientifica agro-alimentare.

Daniela Marone fa parte del team che ha compiuto (e fatto compiere) un passo fondamentale per sostenere il futuro della filiera nazionale del frumento duro e della pasta.

Un consorzio internazionale, composto da un team di oltre 60 autori di 7 diversi paesi coordinati da Luigi Cattivelli del Crea, ha pubblicato sulla rivista scientifica Nature Genetics la sequenza completa dei 14 cromosomi della varietà di frumento duro ‘Svevo’.

Fa parte del gruppo di lavoro il Crea-Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali (sedi di Foggia e di Bergamo), con il Prof. Nicola Pecchioni, Direttore del Centro, e i ricercatori Marco Maccaferri, Daniela Marone, Pasquale De Vita e Anna Maria Mastrangelo.

La pubblicazione della sequenza dei cromosomi del frumento duro rappresenta un lavoro fondamentale, che costituirà un riferimento per tutta la futura attività di miglioramento genetico e per l’identificazione e la tutela delle diverse tipologie di frumento attraverso tecniche di tracciabilità molecolare. Infatti, la conoscenza del genoma del frumento duro, composto da quasi 66.000 geni, è la chiave per ottenere nuove cultivar che saranno di qualità superiore e più resistenti ai cambiamenti climatici e alle malattie, il che renderà possibile un utilizzo inferiore dei fitosanitari, dannosi per l’ambiente.

I ricercatori del Crea-Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali hanno contribuito alla realizzazione della mappa composta da decine di migliaia di marcatori molecolari che potranno essere utilizzati per la selezione di varietà migliorate, ed alle analisi che sono state utilizzate per comprendere il processo evolutivo che ha portato dal farro selvatico (il progenitore del farro coltivato) al moderno frumento duro.

Tutti i risultati delle annotazioni del genoma sono consultabili presso il sito http://www.interomics.eu/durum-wheat-genome e nella banca dati scientifica GrainGenes. Il lavoro pubblicato in Nature Genetics dal titolo “Durum wheat genome highlights past domestication signatures and future improvement targets” è disponibile a questo link:

http://dx.doi.org/10.1038/s41588-019-0381-3

Diversi anche i passaggi televisivi, nelle rubriche scientifiche, sia in Puglia, che sulla Rai e siamo certi che questa evoluzione diverrà di rango internazionale.

Complimenti a Daniela e all’equipe del Crea.