TERMOLI. Un’accorata lettera congiunta ci arriva dai sindacati termolesi nell’anniversario della Liberazione d’Italia:
«Il ruolo dei lavoratori partito già nel 1943 che ha contribuito alla guerra contro il nazifascismo non ha paragoni in nessun altro Paese europeo. Gli scioperi iniziarono a Torino il 5 Marzo e poi furono portati in altre fabbriche aprendo una reazione chiara contro il fascismo e le sue imposizioni, bassi salari e scarsità di viveri con una guerra in atto e con il divieto di sciopero; i punti di cui gli operai si fanno portatori nelle loro lotte sono la salute, previdenza, istruzione, diritti dei lavoratori in fabbrica, uguaglianza uomo-donna: di fatto costruirono alla base quella che sarebbe stata la successiva costituzione.
Le politiche del capitalismo oggi stanno riproponendo una dittatura e un terrorismo psicologico per conto della crisi mondiale creata ad hoc per il controllo totale.
Non abbassiamo la guardia, lottiamo quotidianamente anche in nome di chi ha sacrificato la propria vita anche per le future generazioni: reagire e resistere per la libertà, la pace, i diritti e la solidarietà.
Sempre antifascisti, resistenza continua, e costruzione dalla base».
Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti Cub Fiat Fca di Termoli
Soa Sindacato Operai Autorganizzati