CAMPOBASSO. Il passaggio del testimone è stato sancito ufficialmente. Questa mattina, a Palazzo Vitale, si è infatti chiusa la stagione di Paolo di Laura Frattura alla guida della Regione Molise, con l’ingresso del suo successore: Donato Toma.
In un clima cordiale e disteso, l’ormai ex governatore ed il nuovo presidente hanno inaugurato con una stretta di mano il nuovo corso:
“Lascio un Molise che ha iniziato la sua ripresa, con l’auspicio che la crescita possa proseguire e nella speranza che quanto sin qui seminato dalla nostra consiliatura sia raccolto e valorizzato da Toma e dalla sua squadra, soprattutto in relazione alle maggiori criticità del territorio – ha detto Frattura – tra le quali figura certamente quella della situazione occupazionale. Restano i risultati che abbiamo conseguito, ereditando una situazione complessa, che abbiamo affrontato con grande senso di responsabilità anche attraverso scelte difficili. A Donato lascio un report che fotografa con trasparenza la situazione del Molise al 31 dicembre 2012 e quella al 31 dicembre 2017, con tutto quello che abbiamo fatto e con tutti gli interventi che abbiamo messo in campo per il bene di questa terra e dei suoi cittadini”.
Pronto a cominciare la nuova avventura Donato Toma, neo-governatore già impegnato in questi giorni in un’intensa attività di consultazioni:
“In realtà ho iniziato a lavorare dall’8 di maggio, subito dopo la proclamazione. Oggi dovrebbero infatti esser pronti già alcuni decreti: il primo riguarderà il pagamento degli arretrati alle imprese”.
Sulla Giunta e sul nuovo esecutivo della Regione:
“La Giunta con ogni probabilità sarà pronta già oggi pomeriggio. Partiremo con una formazione ristretta, in questo senso: a tre o a quattro, per la precisione, e faremo successivamente innesti e integrazioni in corso d’opera, ma comunque in tempi brevi. Completeremo anche l’elenco degli assessori esterni, mentre io dovrò mantenere diverse deleghe. La mia Giunta sarà il Consiglio – ha aggiunto Toma – perché voglio che ogni consigliere, in base alle inclinazioni che ha, dovrà collaborare pienamente. Ci saranno anche dei controlli sul lavoro prodotto, perché è giusto dare ai cittadini ciò che meritano”.
La fase di consultazioni, dunque, sta portando i propri frutti e nelle prossime ore sono in programma altri incontri:
“In tarda mattinata incontrerò i consiglieri di maggioranza – ha spiegato Toma- Inauguriamo una stagione di confronto e di dialogo con tutte le forze politiche. Abbiamo bisogno di non perdere tempo e di lavorare, ecco perché non ho potuto seguire le vecchie liturgie, ma ho al contrario avviato un giro di consultazioni con i dirigenti di partito e capi delle liste civiche per studiare le varie nomine: serve subito la Giunta per firmare i primi provvedimenti”.
Questa mattina, prima del passaggio di consegna, Toma ha incontrato i vertici del Movimento 5 Stelle per discutere del nuovo assetto. Un atto emblematico, soprattutto alla luce delle indiscrezioni che volevano l’esistenza di presunte pressioni da parte dei grillini per ottenere almeno una nomina in posti-chiave a Palazzo D’Aimmo:
“Io ho incontrato stamattina il Movimento 5 Stelle, con Andrea Greco e Vittorio Nola. Abbiamo concordato il modus operandi di questa faee, certo, ma non mi sono state fatte richieste di sorta. Ho aperto una fase di concertazione e dialogo, con tutti. Ora c’è urgenza di recuperare il ritardo e lavorare subito”.
Sulla riabilitazione politica di Berlusconi:
“Mi sono complimentato con il presidente per la riabilitazione. Penso che sia una cosa positiva, che sancisce la fine di una criticità. La discesa in campo di Berlusconi, cambia inevitabilmente alcune dinamiche perché significa un coinvolgimento diretto della sua persona, che ha ancora molto da dare”.
In chiusura, il governatore uscente Frattura è tornato a parlare di Sanità, con particolare riferimento alla questione dell’integrazione tra il Cardarelli e la Fondazione “Giovanni Paolo II”:
“Il Decreto d’un integrazione non è stato ancora firmato, ma è previsto sul piano operativo ed è legge dello Stato. Non è espressione di una volontà del commissario, ma una norma inserita in legge dello Stato e quindi servirebbe un provvedimento straordinario per bloccarla. Mi auguro che il Ministero possa concedere al più presto la nomina di commissario a Donato Toma”.