TERMOLI. Un’azione come sempre fulminea e ben congegnata. Un blitz da professionisti – dicono gli inquirenti – scattato dieci minuti prima delle undici nella centralissima via IV Novembre.
Due i rapinatori, uno a volto coperto e armato di taglierino, che sono riusciti ad eludere il ‘metal detector’ passando dalla porta girevole.
Una volta all’interno dello sportello di banca, hanno minacciato a voce bassa ma in maniera decisa il vice direttore e l’unica impiegata presente, facendosi consegnare il contenuto delle due casse: all’incirca diecimila euro. Con la stessa rapidità hanno spinto la lunga maniglia in acciaio dell’uscita in uso ai diversamente abili e in un attimo sono tornati in strada dandosi alla fuga.
La porta dalla quale sono fuggiti i rapinatori
Nessun cliente all’interno dell’agenzia e nessun testimone all’uscita. Con tutta probabilità i due banditi sono scappati percorrendo a piedi un tratto di strada, essendo via IV Novembre particolarmente angusta e trafficata. Quasi certamente poco lontano dal luogo della rapina, era ad attendere un altro complice o, più semplicemente, era parcheggiata un’auto con la quale hanno perfezionato la fuga.
Il ‘piano antirapina’ è scattato a distanza di qualche minuto e Carabinieri; Polizia; Guardia di Finanza e Polizia Municipale hanno iniziato a setacciare le vie cittadine.
Nell’immediatezza dei fatti è stato operato il fermo di alcune persone sospette che, però non ha dato esito.
Le auto dei Carabinieri sul luogo della rapina
All’interno dell’istituto di credito si sono portati i Carabinieri della Compagnia di Termoli che conducono le indagini e che hanno subito effettuato rilievi scientifici, alla ricerca di qualche traccia o di qualche particolare utile all’individuazione dei banditi. Contemporaneamente sono stati acquisiti i filmati registrati dalle telecamere a circuito chiuso e istituiti posti di blocco lungo le principali direttrici di traffico, in particolare a sud della città adriatica, nell’ipotesi che i rapinatori possano essere giunti dalla vicina Puglia.
Le ricerche proseguono, ma per il momento senza particolari esiti.
Pietro Eremita