mercoledì 5 Febbraio 2025
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MUSICA. Intervista al ‘patron’ del ‘Rodi Jazz Festival’. Forte richiamo per gli amanti del genere

TERMOLI. ‘Rodi Jazz Festival’ ormai alle porte e grossa occasione di richiamo per gli appassionati di questo imperituro genere musicale. Alla vigilia dell’evento, Antonio Longo ha intervitato per noi il maestro, Giuseppe Spagnoli, del Conservatorio della stessa cittadina garganica.

Maestro Spagnoli, cosa rappresenta il festival jazz per lei ed il Conservatorio di Rodi?

Rappresenta una sfida con il territorio e una sfida che l’Istituzione lancia come innovazione e cioè, formazione e azione nell’ambitodi un Festival dove i protagonisti sono i giovani, sono gli attori di un bella realtà dove si confrontano con i grandi nomi del jazz Italiano.

Quali le difficoltà per redigere il cartellone e gli eventi che a suo giudizio sono da non perdere?

Le difficoltà sono sempre legate al reperimento dei fondi, ma gli eventi importanti sono da individuare nei grandi nomi come quello di Antonello Salis, ma anche tra le maglie di una gioventù che a Rodi si stà abituando,  da diversi anni ormai, a fare formazione e didattica che guarda avanti, a respirare l’aria del costruire se stessi attraverso la musica, in altre  parole ci si abitua a stare al centro della musica e viverla nella sua intensità…Anche attraverso l’improvvisazione.

II maestro Giuseppe Spagnoli

Spesso i festival nelle istituzioni di alta cultura, i master, i corsi, si  tengono durante l’anno, a Rodi come mai avete preferito il periodo estivo?

Il periodo estivo in realtà pone le linee guida legate al turismo e alla vita vacanziera, dove il residente può trovare in queste attività musicali forme di aggregazione e ascolto di buona musica live e così, noi troviamo il  senso giusto nel fare formazione e i grandi nomi del jazz trovano un pubblico che li ascolti con attenzione.

A giudicare dagli artisti di scena nel festival, ci sono musicisti di grande spessore che insegnano nel suo Conservatorio e ospiti di grido per un evento senza scopo di lucro. Intendete riproporlo?

Noi abbiamo sempre avuto docenti di spessore, da quest’anno abbiamo anche la classe di Musica Jazz con un docente di grande prestigio come Sandro Satta, con il quale abbiamo diversi progetti insieme, anche discografici.

Oltre a maestri di chiara fama come lei, ci sono anche dei giovani musicisti che si esibiscono. Ci vuole indicare qualche nome di ragazzo promettente?

Ci sono diversi ragazzi promettenti: il più anziano è Elio Spagnoli, batterista/percussionista che ha già inciso diversi CD, Daniele Delle
Fave,Trombonista di talento e in fase di crescita, Manuel Castelluccia,  batterista/percussionista giovane e di belle speranze e ancora, Antonio Fragasso, pianista – Antonio Leggieri, pianista e gli altri non me ne vogliano se non li ricordo tutti.

Il Conservatorio di Rodi Garganico è dipinto come un ambiente sano, una sorta di oasi, una scuola dove si lavora con professionalità e tranquillità. E’ d’accordo con noi?

Sono perfettemente d’accordo, il clima è importante nella crescita di un individuo, noi abbiam sempre cercato di tenere alto il livello e basso il profilo stizzoso, anche se quest’anno c’è stato un tentativo di scompattare il parco docente per l’elezione del direttore, tentivo non andato a segno, ma gradirei dare un segnale ai nostri docenti di non perdere il dono più  bello che hanno sempre avuto: l’amicizia tra noi…..Non dimenticate gente, dietro le promesse potrebbe esserci il nulla!!!

Il cartellone segue un percorso didattico formativo oppure la scelta è stata casuale?

Il cartellone segue una sorta di in e out tra allievi e docenti, naturalmente tra questi ci sono anche i grandi nomi, un pò come comprare lo
straniero forte nella squadra di provincia, da’ il LA a tutti gli altri giocatori. Se non si impara così!!

Antonio Longo

V/red