mercoledì 5 Febbraio 2025
Cerca

NUOVA DIGA PIANO DEI LIMITI-DIGA DI OCCHITO: È TUTTO A POSTO?

RISORSE IDRICHE. Il vertice tra il Governatore del Molise Michele Iorio ed il Presidente della Puglia Nichi Vendola  del 29 ottobre scorso, sembra definitivamente prefigurare un’intesa tra le due regioni per la realizzazione della diga di Piano dei Limiti, a cavallo dei territori di Colletorto ( per circa 200 ettari) e della Capitanata di Foggia ( per circa 300 ettari), sebbene resta ferma e decisa  l’opposizione dei comuni di Celenza Valfortore, Casalnuovo Monterotaro e Carlantino nonché delle associazioni ambientaliste ITALIA NOSTRA, LEGAMBIENTE, LIPU, CSN FEDERATO PRO-NATURA, UNIVERSITA’ VERDE, VAS e WWF ( che oltre a definirla inutile e dannosa hanno preventivamente denunciato alla Corte dei Conti lo sperpero di denaro pubblico che ne deriverebbe).

Senza entrare nel discorso tecnico specifico della nuova opera e sull’opportunità della stessa (visto che il tutto merita una analisi più approfondita e puntuale) credo sia utile soffermarsi solo su taluni evidenti ed immediati aspetti, anche riprendendo le parole del sindaco di Carlantino, dott. Vito Guerrera, il quale afferma  “la diga Piano dei Limiti, servirà solo a raccogliere le acque dello scarico di fondo di Occhito”. Praticamente  quando la prima diga sarà piena, le acque che defluiranno a valle invece di disperdersi saranno raccolte  nel secondo invaso, ma se ci sarà siccità, come negli ultimi anni, non ci sarà acqua né nel primo né nel secondo bacino.

La costruzione della seconda diga  sottrarrà ulteriormente superficie fertile ai comuni interessati ( ricordo che Carlantino ha già ceduto circa 1000 ettari su un agro di 3500 per l’invaso di Occhito), accentuando le modifiche climatiche già in atto successivamente alla realizzazione dell’invaso artificiale esistente.   Di  fatto, per Occhito, si è passati nell’intero comprensorio da un clima freddo-asciutto ad un clima molto umido. 

La diga di Occhito, diga di terra più grande d’Europa (333 milioni di metri cubi d’acqua) realizzata anch’essa per metà in territorio Molisano e per metà in Puglia, alimentata all’80% dalle nostre acque, è stata  definita “assassina” ( fonte Famiglia Cristiana on line),  infatti sebbene sita in zona ad alto rischio sismico (S9), manca ancora di collaudo ( c’è stata a proposito una interrogazione al Ministero dei Lavori Pubblici da parte del senatore dei Comunisti Italiani Gianfranco Pagliarulo) e l’autorizzazione all’utilizzo è stata data dal Servizio Nazionale Dighe a livello sperimentale, nelle more del perfezionamento delle procedure. Il fatto è che nessuna procedura è stata perfezionata ma la diga di Occhito è in funzione dal 1966: può ancora essere sperimentale dopo 41 anni un’opera di tale portata?  I sigg.ri Consiglieri Regionali Molisani sanno che  l’art. 14 della legge n°  584 del 21 ottobre 1994 impone che la commissione per il collaudo “comunque deve essere nominata prima degli invasi sperimentali” prima di realizzare un altro invaso poco distante a valle? Sanno che tale legge solo successivamente al parere favorevole di collaudo  autorizza gli invasi sperimentali? Sanno che tale diga è stata progettata e costruita senza i criteri sismici previsti dalle normative e che la classificazione (anche in seguito agli ultimi eventi tellurici) è cambiata?  Sono a conoscenza che a Carlantino è in atto un movimento franoso ormai da anni  e che il quartiere Toppo  nel 1984 è scivolato  verso il lago artificiale spazzando via 15 case, la piazzetta, gli alberi? Sanno che detto fronte lungo almeno 3 chilometri per 65 di profondità si sposta verso il lago con almeno 1 milione di metri cubi di terra in movimento?

Ma tornando all’inizio, si vuole far passare la nuova ipotizzata diga di Piano dei Limiti come l’ennesima conquista delle aree interne, come portatrice di sviluppo, benessere e lavoro, come la salvezza  delle colture importanti quali la barbabietola e bla bla bla.  Ci si ricorda che solo così si potrà salvare l’importante zuccherificio di Termoli: tutto il resto, sono particolari quale la protezione ambientale, le ipotesi di ennesimo stravolgimento dell’area, le pericolosità dettate dalle negative condizioni sismiche e geologiche,  la sottrazione di altri fertili terreni alla già precaria agricoltura della zona… particolari “irrilevanti”  superabili facilmente: basta non parlarne o munirsi di idonei pareri dalle strutture preposte, pareri sperimentali si intende.  Il progetto di Piana dei  Limiti, fatto oggi passare per innovativo, ha invece una istruttoria sviluppata negli anni ’80 ( ante classificazione sismica)  ed è parte integrante del vetusto Piano Acque  risalente al dopo guerra ma a tutto oggi promosso dal Consorzio di Bonifica della Capitanata, altro che innovazione.

In realtà l’opera, paventata come nuovo serbatoio per usi molteplici, diventerebbe il serbatoio di riserva (il primo è proprio Occhito che assicura acqua potabile per chilometri nella capitanata pugliese) per dare altra acqua da bere alla assetata Puglia e scusate la franchezza, anche se è giusto, moralmente concepibile e doveroso che le regioni (a maggior ragione quelle confinanti) si adoperino con azioni comuni, utili e solidali, il Molise non trarrebbe vantaggi tali da superare le precitate perplessità, anzi avrebbe sicuramente solo svantaggi e negatività.

Parlando con concretezza, è opportuno sottolineare che se i  nuovi patti a riguardo la gestione della nuova diga tra Molise e Puglia, saranno come quelli precedentemente stipulati per Occhito, la cosa prenderebbe una piega veramente dannosa per la nostra regione.  Vi spiego perché. 

Il sottoscritto appena dopo la nomina quale Consigliere di Molise Acque, ha posto, senza alcun riscontro,  la questione del rispetto delle delibere  della giunta regionale del Molise n° 3407 del 10 Luglio 1989 e della identica delibera della giunta regionale della Puglia n° 4456 del 18 settembre 1989 le quali, nell’ambito della regolamentazione dell’utilizzo delle acque del Fortore (quindi del bacino Occhito) stabilivano congiuntamente a favore della nostra regione ( a compenso)  di riservare una quota annua di 20 milioni di metri cubi/anno di acqua (comprensiva dei volumi già distribuiti pari a circa 5 milioni di mc/anno per il consorzio di Bonifica di Larino), di rinviare a successivi provvedimenti la definizione di programmi definitivi per l’utilizzo globale dei 20 milioni mc/anno. Orbene da tale data nessuna programmazione è stata mai definita e praticamente il Molise sta rinunciando all’utilizzo di almeno 15 milioni di metri cubi/anno dal 1989 ( se Larino sta attingendo acqua),  per complessivi 270 milioni di metri cubi  e, considerando il fatto che i comuni molisani pagano a Molise Acque per metro cubo circa 20 centesimi di euro, la regione Campania circa 10 centesimi di euro ed il Consorzio Industriale di Termoli (chissà perché visto che poi rivende l’acqua a quote assolutamente superiori)  a  circa 8 centesimi di euro,  si è avuto un mancato introito ricompreso tra un minimo di  euro 21.600.000 ( ventunomilioniseicentomila) ed un massimo di euro 54.000.000 (cinquantaquattromilioni). 
Oltre alle evidenti considerazioni erariali (lasciate a chi di dovere gli  ulteriori approfondimenti)  sorge  subito un dubbio politico: perché prima di fare nuovi patti con Nichi Vendola  non si chiede il rispetto di quelli precedentemente assunti? ……..per severare è diabolico! 

Mi aspettavo interventi concreti da parte dei tanti consiglieri regionali Molisani ( molti dal sottoscritto in tal senso sollecitati) ….. Almeno da quelli “vigili” e “moralizzatori”  ma forse non è un argomento  tale da  meritare attenzione, forse non fa troppa audience o forse sono tutti semplicemente impegnati a  risolvere lo scottante caso Chierchia-Sabatini, dilemma certamente superiore per i Molisani che sono in fibrillazione per conoscere chi dei due resterà sull’Isola (il Molise) dei Famosi (e facoltosi). Tenete duro, un anno è già passato:  ancora un po’ e la   pensione da consigliere regionale  si sta concretizzando,  ed allora  molti potranno finalmente uscire dalle segrete ed iscriversi palesemente al gruppo consiliare più cospicuo: al P.B.R.M., il famoso e maggioritario partito del Predicar Bene e Razzolare Male.
  
SALVATORE CIOCCA
Consigliere (non rinnovato dal P.B.R.M.) di Molise Acque