RIPABOTTONI. L’abbiamo trovata spesso come autrice di libri in presentazione o come moderatrice, oggi, la termolese Gabriella Paduano, si propone come reporter dal territorio, per narrare la storia di due turisti bresciani in vacanza a San Benedetto del Tronto, che decidono di fare un salto nel Molise, la regione meno conosciuta d’Italia.
«In una tarda mattinata di agosto raggiungono Termoli, unica località di cui hanno sentito parlare turisticamente, ma dopo più di un’ora alla ricerca di un parcheggio, alquanto seccati, decidono di ripartire dalla cittadina adriatica.
Imboccano la Bifernina senza una meta in cui dirigersi, senza sapere cosa vedere, senza una tabella di marcia, senza consigli di blogger, di cui non si fidano, perché rimasti in passato delusi da cose non veritiere di cui avevano letto.
I due lombardi, Maria e Mauro, sono alla ricerca del buon cibo, perché sanno che in Molise si mangia benissimo. A ora di pranzo attratti da un cartello che indica un ristorante si recano a mangiare qui, in località Morrone del Sannio nei pressi dell’abbazia di Santa Maria di Casalpiano». Così, i due avventurieri si imbattono in don Gabriele Tamilia, parroco di Morrone e Ripabottoni che è nel ristorante con la storica e scrittrice Gabriella Paduano e chiedono cosa possono visitare lì vicino.
Don Gabriele suggerisce loro Ripabottoni e con Gabriella Paduano, entusiasta dei due turisti “non Alpitur”, decide di improvvisarsi guida turistica nel borgo di pietra. Mauro e Maria già incuriositi dal nome bizzarro del paese lo visitano in compagnia di Gabriella Paduano: dapprima entrando nella Terra Vecchia ammirando le antiche dimore di pietra locale; poi le abitazioni degli uomini illustri che hanno portato in alto il nome del paese come il sindacalista Arturo Giovannitti, il patriota mazziniano Tito Barbieri, il medico di corte Pietro Ramaglia, il pittore Paolo Gamba; in un secondo momento ammaliati dalla facciata settecentesca della chiesa di Santa Maria Assunta, monumento nazionale, la visitano estasiati dalle spiegazioni di Don Gabriele, il quale mostra ai due anche il nuovo museo parrocchiale. «Un’esperienza inaspettata per i due lombardi che non avrebbero mai potuto immaginare di imbattersi in un Molise ricco di storia e di cultura. La loro visita termina con un arrivederci ed una graziosa foto ricordo dinanzi la tela del San Michele Arcangelo del Solimena.
Il Molise, nel cuore delle sue bellezze, si conosce per caso, quando Termoli non offre un parcheggio!», riferisce la Paduano.