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mercoledì 30 Luglio 2025
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A Colletorto si festeggia il patrono San Giovanni Battista

COLLETORTO. Festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista, oggi, giovedì 29 agosto, Santo Patrono della comunità. Una festa molto sentita che richiama non poche presenze dai paesi limitrofi. In questa ricorrenza, sulle ali della memoria, si fa dunque sentire la voce di una tradizione che si perde nella notte dei tempi. Decisamente è un inno al Battista il bel campanile che sovrasta il “Borgo degli Angioini”. Dialoga, inaspettatamente, con le sue architetture e pietre squadrate alla sua base, con l’elegante torre merlata della Regina Giovanna, a pochi passi dalla sua entrata. Un luogo del cuore all’interno del borgo. Un presidio di cultura, di fede e di storia. E di sapere che rievoca i tempi di ieri. La Chiesa di San Giovanni Battista è davvero singolare nella sua impostazione architettonica. In ogni sua parte trionfa l’immagine di San Giovanni Battista. Predicatore e seguace di Cristo. Protettore dei cardatori di lana legati con il loro fare alla civiltà tratturale.

E’ l’unico Santo di cui si celebra sia la morte che la nascita. A Colletorto pertanto i manufatti d’arte dedicati al Battista sono tanti. Celebrano brillantemente una narrazione di fede fortemente radicata nella storia locale. Fin dalle sue origini. Sull’ingresso secondario della chiesa, infatti, campeggia la testa decollata del Battista tra due angeli e le iniziali di un’iscrizione latina di fattura trecentesca. Il linguaggio creativo apre al mondo dello spirito. La dedica latina suona, come un inno, così: “Ioanni Baptistae Praeceptori Christi”. A Giovanni Battista Precettore di Cristo. All’interno della chiesa l’immagine del Santo appare nel mosaico maiolicato che fa da cornice ad un antichissimo fonte battesimale proveniente dalla vecchia chiesa. Campeggia sull’arcata maggiore e accentua il suo linguaggio nella scultura lignea pesantissima che un tempo veniva portata in processione dal “Piano” al “Colle”. Si tratta di una scultura di alto pregio artistico. Venne realizzata a Napoli dallo scultore Giacomo Colombo (Este 1663 – Napoli 1730) e donata a Colletorto dal Marchese Bartolomeo Rota.

All’epoca dominus di Colletorto, vivace mercante, persona pia, amante della cultura, dell’arte e del borgo molisano che gli diede il titolo marchesale. Extra moenia il Marchese Rota, come scrive il Tria, fece costruire a proprie spese e “senza sparagno” la Chiesa di Santa Maria del Carmine. Nota come Chiesa di Sant’Alfonso dei Liguori. Un altro pezzo d’arte dedicato al Battista, alquanto originale e significativo, si trova nei locali della sacrestia. Si tratta di un bellissimo paliotto ricamato da mani sapienti. Ritrae, come si vede dalle immagini, la testa decollata del Battista con la sua chioma fluente in un piatto d’argento. Nel passato, questo pregevole manufatto, in occasione della festa, adornava l’altare maggiore su cui trionfava l’artistica scultura lignea. Un mondo ancora da studiare tra le pieghe del tempo.

Ricco di sorprese. Fortemente legato alla cultura napoletana, che, nelle sue forme più preziose, ha contaminato la realtà locale nella prima metà del Settecento. La figura di San Giovanni Battista infatti è presente nel dialetto e nelle tradizioni del luogo. Attualmente patrimonio solo di pochi. In qualche famiglia resiste l’ “Acque de Sangiuanne”.

Da preparare per il 24 giugno con erbe e fiori del luogo, il giorno della nascita del Santo, per lavare viso e mani. Al fine di proteggersi dalla sfortuna, dalle malattie e dai malanni più brutti. Il detto invece “Seme Sangiuanne” indica che siamo compari di battesimo o di cresima. Si tratta di un legame forte da onorare sempre nel proprio cammino di vita. In definitiva principi e rituali da rispettare con rigore per andare avanti. Un tempo poi Giovanni era il nome più diffuso in paese. Era presente un po’ in ogni nucleo familiare. Obbligava infine chi risiedeva lontano a rientrare nel proprio paese di origine in occasione della festa più grande. In onore appunto del Battista. Al suono del campanone e delle preghiere dedicate al Santo Patrono rivivono, silenti, non poche voci nelle anime pie. La processione per le viuzze del paese senz’altro piacevolmente le riattiva. Si prega per un futuro migliore. Abbastanza attivo il comitato festa. Ringrazia quanti hanno partecipato per la riuscita della festa. Senz’altro la più sentita. La serata sarà allietata dalla Band Live Beat ’90 Revolution, il format più ballato d’Italia. In concerto il vero show anni 90.

Luigi Pizzuto