TERMOLI-PETACCIATO. Non è passata inosservata la notizia dell’aggressione avvenuta nella notte tra lunedì e martedì sulla spiaggia di Petacciato Marina, nei pressi di uno stabilimento balneare. Il 28enne è stato operato al setto nasale, è stata presentata formale denuncia penale e sul caso interviene la Casa dei Diritti. «Come Casa dei Diritti, ci sentiamo in dovere di puntare i riflettori su una tematica spesso sottovalutata: la violenza fisica tra i giovani. Faremo riferimento ad un episodio che ci ha colpiti particolarmente e su cui vogliamo far riflettere le vecchie e nuove generazioni, poiché circostanze simili stanno diventando troppo frequenti nelle nostre zone.
Durante una delle serate di chiusura, organizzate da uno stabilimento balneare a Petacciato (zona limitrofa alla nostra associazione), un giovane ragazzo, che voleva festeggiare con gli amici il ritorno alla quotidianità dopo la stagione estiva, è stato aggredito brutalmente da un gruppo di ragazzi per motivi futili, come “una spinta di troppo”. La serata si è trasformata da un ricordo positivo di questa estate in un incubo. Il ragazzo è stato aggredito ripetutamente e ferocemente, subendo fratture di vario tipo. Gli aggressori si sono scagliati anche contro un amico della vittima, il quale ha cercato di disinnescare l’aggressione. Questo episodio ci ricorda il famoso caso di Willy Monteiro, il quale, pur di difendere l’amico aggredito, è stato pestato a morte. Non vogliamo qui giudicare, poiché, come già menzionato precedentemente, essendo professionisti del settore, ci affidiamo sempre alla giustizia e ne fidiamo le decisioni.
Oggi, ci soffermiamo a far riflettere sul perché la violenza stia prendendo sempre più piede tra le nuove generazioni: sono innumerevoli le storie di abusi, prevaricazioni e distruzioni di persone e cose. Aumentano anche le risse, soprattutto durante le ore notturne e nei pressi dei locali frequentati dai giovani, come quella avvenuta a Petacciato. In alcuni casi, queste risse degenerano tragicamente in accoltellamenti, come l’episodio di ieri a Bologna, in cui un ragazzo di 16 anni è deceduto.
Senza dubbio, i comportamenti aggressivi e violenti sono causati da fattori più profondi rispetto al condizionamento della musica e delle tendenze sociali, come la mancanza o problematicità dell’educazione genitoriale, l’assenza di centri di aggregazione per i giovani e la mancanza di attività del tempo libero. Tuttavia, il fattore più determinante in queste situazioni è l’assenza della famiglia: senza un’adeguata educazione all’etica e al sano discernimento tra il bene e il male, è inevitabile che si sviluppino comportamenti antisociali. Anche la scuola può contribuire all’educazione dei giovani, ma senza il supporto genitoriale, qualsiasi iniziativa rischia di non avere successo.
Siamo stanchi di osservare questa tendenza che si sta diffondendo sempre di più. Le aggressioni negli ultimi mesi sono aumentate ed è tempo di lanciare un allarme non solo ai genitori, ma anche alle istituzioni. La presenza delle forze dell’ordine nelle discoteche e nelle piazze frequentate può aiutare a contenere questi episodi di violenza. Inoltre, vogliamo ricordare ai giovani di affidarsi sempre a persone competenti. Per concludere, la Casa dei Diritti invita tutti a unirsi per creare un’atmosfera di rispetto e dialogo tra generazioni, e a favorire un’educazione basata su valori di etica e discernimento. Siamo consapevoli che la violenza non trova soluzione in risposte violente, ma solo attraverso la cooperazione e il confronto. La Casa dei Diritti si impegna a continuare a promuovere una cultura di rispetto e di valorizzazione dei diritti umani, sostenendo le famiglie, le istituzioni e i giovani stessi nella lotta contro la violenza».