mercoledì 15 Gennaio 2025
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Ponte dello Sceriffo, pressing su Regione e Provincia

TERMOLI. La UilTrasporti incalza senza tregua la Regione Molise e le istituzioni molisane, così pone in evidenza una delle problematiche relative alla viabilità definita tra le più urgenti, quella del cosiddetto “Ponte dello sceriffo”, su cui si chiede un celere intervento volto a definire la questione che vede ancor oggi interdetto il transito degli autobus. Il coordinatore regionale Stefano Marinelli si rivolge al Governatore Francesco Roberti, al presidente della Provincia Giuseppe Puchetti e al consigliere regionale Roberto Di Pardo, futuro delegato ai Trasporti per la Regione Molise. «Come è noto dall’ormai lontano agosto 2018, periodo in cui la zona è stata vi ma di for scosse di terremoto che hanno poi indo o alla chiusura del viado o per controlli e messa in sicurezza, il ponte in questione resta interdetto ai mezzi pesanti superiori alle 7,5 tonnellate.

Tale limitazione crea da anni enormi disagi all’utenza delle zone del basso Molise ed in special modo a quanti per lavoro hanno la necessità di spostarsi quotidianamente presso le zone industriali di Termoli e Atessa con tempi di percorrenza che rasentano quelli del secolo scorso, strade alterna ve non idonee a supportare il traffico pesante e disagio generale visto l’aumento esponenziale sulla viabilità secondaria.  Le strade secondarie, peraltro uniche vie alterna ve possibili, tortuose ed in condizioni pietose, portano con sé rischi alla sicurezza d’esercizio che i lavoratori del Tpl sono costretti ad assumersi quotidianamente al fine di espletare il servizio che se interro o comporterebbe il collasso del Tpl delle zone di Palata, Montecilfone, Guglionesi, Acquaviva Collecroce. Vieppiù che veniamo informa che la strada provinciale 87 (contrada Perazzeto) è stata interdetta a al traffico a causa del fango proveniente dai terreni a margine di quest’ultima, che ha invaso la careggiata allungando ancor di più i tempi di percorrenza dei bus che trasportano i pendolari. A tutt’oggi, nonostante i buoni propositi, gli annunci di sblocco dei fondi e delle possibili cessioni all’Anas, risulta a chi scrive che lo stato di avanzamento dei lavori sia fermo a 6 anni fa.  

Ciò stante si chiede una definizione della questione e soluzioni alternative che ripristinino condizioni accettabili per addetti ai lavori e utenza».