TERMOLI. L’esperienza del dottor Angelo Malinconico e l’opera divulgativa di pregio “Varchi Attivi” tra gli eventi in calendario per il festival “A Casa di Alda Merini”, l’omaggio alla poetessa e scrittrice nel 15esimo anniversario della scomparsa. Una rassegna che sarà inaugurata il prossimo primo novembre e che vedrà iniziative svolgersi quasi tutti i giorni fino al giorno 25 del prossimo mese, patrocinata da Regione Lombardia, Comune di Milano e numerose associazioni.
Un progetto Cetec Dentro/Fuori San Vittore, in collaborazione con l’associazione culturale “Alda Merini”.
Sabato 2 novembre, alle 18.30, ci sarà la proiezione del documentario “Varchi Attivi”, in occasione dei 100 anni dalla scomparsa di Franco Basaglia, che dette il nome alla legge di riforma che chiuse i manicomi e a introdurla ci sarà proprio Angelo Malinconico, che illustrerà i contenuti del docufilm da 43 minuti con la regia di Pasquale D’Imperio.
Un docufilm con la pregiata e celeberrima voce narrante di Michele Placido, che ha portato a compiere un viaggio nel basso Molise. Il lavoro è stato già proiettato a Roma “Lo Spiraglio”, a Napoli al “Premio Rossano”, a Napoli alla “Camminata con Marco Cavallo”, a Perugia al “Congresso internazionale dell’Isps”, a Termoli al Convegno “Nessuno è un’isola”, a Cagliari per una giornata formativa dell’Arpa, a Casacalenda al Festival Cinematografico, a Ivrea alla Scuola di Psicoterapia Ipap, ora lo sarà anche a Milano.
«Il docufilm “Varchi attivi” nasce da un’idea del presidente della Cooperativa “Nardacchione”, Alessandro Prezioso e del regista, Pasquale D’Imperio.
La cooperativa gestisce da circa 40 anni le Comunità Terapeutiche dell’area del basso Molise, incardinate nei Servizi per la salute mentale che ho fondato e diretto fino a pochi mesi fa in quel territorio. a un “omaggio” a un modello locale da tutti noi incarnato, il docufilm è gradatamente diventato una riflessione allargata, fino a coinvolgere Benedetto Saraceno (già direttore del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze dell’Oms), Silvano Tagliagambe (già professore di filosofia in varie università) e altri personaggi della cultura post-centottanta.
Si è quindi trasformato in una riflessione sulle luci e sulle ombre della 180 stessa e una proposta di teorie e prassi di psichiatria sociale, a partire dalla connessione stretta (oggi si parla di sharing) tra servizio pubblico e privato sociale, co-costruttore alla pari dei processi di cura, perseguendo la responsabilità eticamente ineludibile, in opposizione al potere preteso e agìto dei Servizi», ha sottolineato lo stesso Malinconico.
				
				
															
