TERMOLI. Per non dimenticare, soprattutto in una fase come quella attuale, dove di episodi da “Codice Rosso” pare ce ne siano sempre di più. La galassia dei femminicidi e delle violenze di genere è come un buco nera, in espansione continua. Così, la memoria riporta alla luce la vicenda di Oletta Barone, che fu vittima di femminicidio, ricordata per la tragica vicenda che ha sconvolto la comunità di Ferrara nel 2007. Oletta fu uccisa da suo marito, un evento che ha portato dolore e riflessioni sul tema della violenza domestica e della necessità di proteggere le donne da simili tragedie.
Il suo caso è uno dei molti che continuano a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di prevenire e combattere la violenza contro le donne, spingendo verso misure di tutela più severe e una maggiore attenzione alla prevenzione.
Oletta Barone, la vittima di femminicidio a Ferrara nel 2007, proveniva effettivamente da una famiglia originaria di Termoli, in Molise. Questo dettaglio ha coinvolto non solo la comunità di Ferrara ma anche quella di Termoli, profondamente colpite dalla tragica vicenda. La sua storia è rimasta un simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, richiamando l’attenzione su quanto sia cruciale promuovere una cultura di rispetto e protezione.
Il 2 marzo del 2007, in via Adua a Ferrara, dopo una violenta discussione, Blackmore prese un cuscino e continuò a premerlo sul volto della moglie, Oletta Barone, fino a ucciderla. L’uomo lasciò il cadavere nella camera da letto, fece una lavatrice e si recò al lavoro per non destare sospetti. Al suo ritorno in casa, avvolse la salma in un lenzuolo per farlo sparire, ma inciampò mentre faceva le scale, e il corpo della signora Barone scivolò, andando a rompere un vaso di piante ornamentali, destando l’attenzione dei vicini. Lui raccontò che era inciampata. Per i Carabinieri ci volle però poco a capire cosa era successo davvero e Blackmore, dopo aver inizialmente negato, confessò la notte stessa davanti al pm Filippo Di Benedetto. Desmond Richard Blackmore venne condannato a 15 anni di reclusione ma nel 2019 venne rilasciato e tornò “beatamente” in Inghilterra.
Oletta Barone era la sorella di Delio Barone, musicista e chitarrista di origine termolese che vive in Emilia-Romagna.
È un’iniziativa davvero importante quella del fratello di Oletta, Delio, che attraverso la musica cerca di sensibilizzare il pubblico su un tema così urgente come la violenza di genere. Organizzare un concerto per il secondo anno consecutivo a Ferrara testimonia la sua dedizione a mantenere vivo il ricordo di Oletta e a promuovere la consapevolezza sociale. Eventi come questo aiutano a diffondere un messaggio di speranza e di impegno verso un cambiamento culturale necessario. Il concerto si terrà dopodomani lunedì 11 presso il teatro comunale di Ferrara e s’intitola “Da Remake a Swing”, dove oltre all’orchestra dove suona Delio interverranno altri ottimi interpreti,