TERMOLI. L’8 marzo di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale della Donna, una ricorrenza che ha lo scopo di ricordare le conquiste delle donne nel tempo e di riflettere su quanta strada c’è ancora da fare per garantire a tutte le donne nel mondo gli stessi diritti e opportunità.
Più di cento anni fa, le donne non avevano gli stessi diritti degli uomini: non potevano votare, non potevano scegliere liberamente il lavoro che volevano fare e spesso venivano pagate meno per lo stesso impiego.
Nel 1908, a New York, un gruppo di operaie che lavorava in una fabbrica tessile decise di scioperare per protestare contro le condizioni di lavoro ingiuste, chiedendo di lavorare meno ore, ricevere uno stipendio più giusto e avere ambienti di lavoro più sicuri. A quel tempo, infatti, molte fabbriche erano luoghi pericolosi, con spazi stretti, poca aria e addirittura uscite di emergenza bloccate per impedire che gli operai uscissero senza permesso.
Purtroppo, in quegli anni avvenne una tragedia che dimostrò quanto fossero fondate le richieste delle operaie. Nel 1911 scoppiò un terribile incendio nella Triangle Shirtwaist Factory, una fabbrica di camice a New York. Molte lavoratrici rimasero intrappolate perché le porte erano chiuse dall’esterno, e in 146 persero la vita.
Dopo questo evento si cominciarono a chiedere nuove regole per rendere le fabbriche più sicure e concedere alle donne più diritti e un trattamento più giusto.
In quel periodo, molte donne in diversi Paesi stavano lottando per ottenere condizioni di lavoro migliori, il diritto di voto e una maggiore uguaglianza nella società.
Una donna di nome Clara Zetkin, che era un’attivista, ebbe l’idea di istituire una giornata speciale per ricordare e sostenere la lotta delle donne. La sua proposta venne accolta con entusiasmo: così, nel 1911, la Giornata della Donna venne celebrata per la prima volta in diversi Paesi.
Oggi questa giornata si celebra in tutto il mondo, anche se in modi diversi. In alcuni Paesi, tra cui l’Italia, si regalano le mimose. Questo fiore fu scelto nel 1946, dopo che le donne ottennero il diritto al voto, come simbolo della forza e dell’impegno dimostrati nella lotta per i diritti. La scelta ricadde su questo fiore in quanto era uno tra i pochi che sbocciava proprio intorno all’8 marzo.
Tuttavia, in altri Paesi il simbolo della mimosa non è così comune: ogni Nazione ha scelto modi diversi per celebrare la Giornata della donna.
Purtroppo esistono ancora situazioni in cui le donne non hanno le stesse opportunità degli uomini: spesso vengono pagate meno, trovano più difficoltà a fare carriera o devono affrontare ostacoli solo perché sono donne. Inoltre, in alcuni Paesi del mondo, le bambine non possono neanche andare a scuola e le donne non possono scegliere liberamente il proprio futuro.
Dunque, l’8 marzo non è solo una festa con fiori e auguri, ma un giorno per ricordare tutte le donne che, nel passato e nel presente, hanno lottato e lottano per un mondo più giusto.
La Casa dei Diritti celebra questa giornata per ricordare una volta di più che tutti devono avere le stesse opportunità e che il rispetto per sé stessi e reciproco deve esserci ogni giorno, poiché rappresenta la base necessaria per essere liberi.

