GUGLIONESI-LARINO. Il Bando Italia 1Giga rappresenta uno dei più importanti progetti di sviluppo infrastrutturale per l’Italia con l’obiettivo di portare la connettività a banda ultralarga su tutto il territorio nazionale. Ciò significa abilitare, potenziando la rete, una serie di servizi digitali per persone, imprese e amministrazioni locali come lo streaming in 4k, lo smart working, la telemedicina, ma anche la gestione dei flussi di traffico, dell’illuminazione pubblica, del monitoraggio ambientale. Attraverso l’impegno condiviso tra istituzioni e imprese, saranno raggiunti risultati significativi in termini di copertura, sostenibilità e impatto economico. FiberCop è aggiudicataria di 7 dei 15 lotti a Bando nelle aree grigie (quelle aree in cui la connettività con fibra ottica è limitata o parziale) ed assegnataria di 1,6 miliardi di euro di fondi Pnrr. I 7 lotti riguardano Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Sardegna, Umbria, Provincia Autonoma di Trento e Provincia Autonoma di Bolzano (complessivamente quindi 11 Regioni).
Al 28 febbraio FiberCop ha collegato 712.795 civici su un totale di 1.334.545 civici da connettere entro giugno 2026, vale a dire oltre il 53,4% del totale.
Come simbolo del successo del Bando Italia 1G , il lotto 3 relativo al Molise, con oltre il 58% dei civici collegati sta esprimendo una performances che lo colloca, insieme alle altre regioni appartenenti ai lotti aggiudicati da FiberCop, tra le regioni più avanzate d’Italia di collegamenti realizzati all’interno del Piano, rispettando pienamente la tabella di marcia prevista dalle milestone.
Infatti sul totale di civici da collegare pari a oltre 8044, Fibercop ha già connesso più di 4.675 civici, con diversi comuni molisani che hanno un avanzamento con punte fino al 90% tra questi: Guglionesi, Castelmauro, Larino, Pozzilli, Frosolone e Venafro .
L’intero progetto si distingue per il rispetto delle regole ambientali, con attenzione alla riduzione delle emissioni. Infatti, gli interventi di posa della rete, realizzati prevalentemente sfruttando le infrastrutture esistenti ed utilizzando le tecnologie innovative, quali la mini trincea e le perforazioni sotterranee guidate (no-dig), oltre a minimizzare l’estensione dei cantieri e i tempi di realizzazione, riducono drasticamente (-70%) gli impatti ambientali in termini di movimentazione di macchinari e di traffico veicolare, i consumi energetici (-50%) e l’utilizzo di risorse non rinnovabili quali i materiali per il riempimento degli scavi.
Inoltre, viene effettuato un accurato controllo su tutti i materiali impiegati e sul loro ciclo di vita, assicurando l’uso di prodotti con marchio ambientale ed energetico, non tossici, nocivi o inquinanti e preferibilmente realizzati con processi di riciclo, oltre che assicurando il loro recupero e corretto smaltimento. Questi accorgimenti garantiscono un impatto minimo sui territori coinvolti.