TERMOLI. Prima domenica di maggio, certo il bel tempo accompagna e il Ponte fa gioco, ma ormai il turismo balneare non è certo più confinato nei canonici tre mesi giugno-luglio-agosto.
La destagionalizzazione è un sentiero da percorrere con sempre maggiore convinzione. Ne siamo certi e speriamo che lo siano anche coloro che possono dare un impulso significativo all’accoglienza turistica sulla costa adriatica termolese e molisana.
Il post Covid ha segnato una riscoperta dei nostri luoghi, come se fossimo su direttrici un tempo inedite.
La rotta per le Isole Tremiti, ad esempio, dopo anni difficili è di nuovo rigogliosa, il plein-air con camper e caravan in netta espansione. La ricettività diffusa, senza dubbio, ha favorito l’afflusso di visitatori e ospiti, ma occorre essere preparati e pronti a ogni occasione e a Termoli non è ancora così.
La città deve migliorare i propri servizi, parcheggi e decoro urbano in primis; in secondo luogo, anche chi ci vive o la frequenta quotidianamente deve intendere che non può trattarla come spesso capita, tutti dovremmo fare squadra, perché l’economia virtuosa del turismo porta frutti per tutti. O si spera sia così.
Ma anche gli stessi operatori devono avere una reattività differente, ormai dal primo aprile a fine ottobre, sono sette i mesi che potenzialmente potremmo sfruttare, ciascuno con le proprie caratteristiche.
E’ una sfida di mentalità, quella asticella da superare come comunità, specchio che riflette società e chi la governa.
C’è chi mette in parallelo la Vasto Marina di questi giorni, contro il lungomare nostrano, anche se lì c’era il Festival di Primavera. Un arcano irrisolto, quello del centro (storico) di gravità permanente.
Occorrerebbe pensare anche a manifestazioni innovative primaverili, dunque, non soltanto legarsi ai ponti, che riversano sulla riviera comunque tanta gente, a prescindere da quello che si offre. Mettere mano anche al calendario di concerti e mostre, promuovere meglio quello che già esiste, chi ha fatto sponda sugli eventi al Macte?
La crescita di una realtà come quella termolese dipende da ciascuno di noi, innanzitutto dal rispetto verso il territorio, gli altri e i turisti, che sarebbero anche stimolati a fare altrettanto.
Intanto, complici i 25 gradi, seppur con una brezza sui quasi 30 km, la spiaggia, al pari degli ultimi 4 giorni, è assai popolata.
Emanuele Bracone




