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mercoledì 5 Novembre 2025
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Il calo demografico: Termoli scende sotto i 32mila residenti, l’Istat rende noto il censimento 2023

TERMOLI. L’emergenza demografica dovrebbe essere quella più evidente da affrontare, causata da spopolamento e denatalità. L’Istat ha diffuso il report del censimento 2023 e Termoli scende sotto i 32mila residenti: in 365 giorni residenti in calo da 32.262 a 31.957.

Allargando lo sguardo a livello regionale, i risultati del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni 2023 consentono di determinare la popolazione residente al 31 dicembre 2023. In Molise si tratta di 289.224 unità, lo 0,5% della popolazione italiana.

Oltre il 70% della popolazione risiede nella provincia di Campobasso (72,6%), il restante in quella di Isernia (27,4%).

A fronte di una popolazione nazionale sostanzialmente stabile rispetto al 2022, i dati censuari evidenziano una flessione di 1.412 unità nella regione (-0,5%), che è il risultato di andamenti demografici differenziati sul territorio. In valore assoluto la perdita più consistente è quella della provincia di Campobasso (-736 residenti), seguita da Isernia (-676); in termini relativi, la diminuzione maggiore si registra in provincia di Isernia (-0,8%) (Prospetto 1).

La significativa diminuzione della popolazione residente in Molise nel 2023 è frutto della somma di due saldi negativi, quello naturale (-2.294 unità) e quello migratorio interno (–1.329), e dell’aggiustamento statistico (-295), non compensata dai valori positivi del saldo migratorio con l’estero (+2.506). Entrambe le province concorrono, seppur in misura diversa, a determinare questo andamento regionale: in particolare, Campobasso è la provincia con i più bassi saldi naturale (-1.596) e migratorio interno (-984), pur avendo il saldo migratorio estero più elevato (+1.964) (Prospetto 2).

Il saldo naturale nella regione conferma la dinamica sfavorevole in corso, caratterizzata da un eccesso dei decessi (3.955) sulle nascite (1.661). In Molise, infatti, come nel resto del Paese, si registra il nuovo minimo storico delle nascite, con una riduzione di quasi il 40% rispetto ai 2.776 nati di inizio millennio (anno 2000). La diminuzione del numero dei nati è determinata sia dalla contrazione della fecondità, sia dal calo della popolazione femminile in età riproduttiva (15-49 anni).

Prosegue il trend decrescente del tasso di natalità, dal 5,8 per mille del 2022 al 5,7 del 2023, mantenendosi più basso della media nazionale (6,4 per mille abitanti). In particolare, tale decremento riguarda la provincia di Isernia (da 6,3 a 5,7 per mille nel 2023), mentre a Campobasso è in lieve crescita (da 5,6 a 5,7 per mille nel 2023).

Rispetto all’anno precedente il numero dei morti diminuisce di 329 unità. Il decremento è del 7,7% sul 2022, superiore al valore nazionale (-6,1%), e riguarda soprattutto la componente più anziana della popolazione, all’interno della quale si concentra la maggior parte dei decessi. Si tratta di un collettivo che, soprattutto nella sua componente più fragile, è stato particolarmente colpito dall’eccesso di mortalità negli anni della pandemia 2020-2022. Conseguentemente, il tasso di mortalità in Molise scende dal 14,7 nel 2022 al 13,6 per mille nel 2023, risultando tuttavia più elevato del tasso nazionale (11,4 per mille), in presenza di una popolazione mediamente più anziana. Nel confronto provinciale, quella più giovane è Campobasso, che presenta un valore (13,3 per mille) superiore alla media nazionale e il maggior decremento del tasso di mortalità (Prospetto 3).

Il saldo migratorio interno, che misura i trasferimenti di residenza tra i comuni italiani, ha registrato un bilancio negativo di circa 1.300 persone nel 2023 (-4,6 per mille) che interessa tutte le province molisane. Il valore negativo del tasso migratorio è più marcato a Campobasso (-4,7 per mille), più contenuto a Isernia (-4,3 per mille). Tale perdita risulta più che compensata dai movimenti migratori internazionali, la cui incidenza sulla popolazione complessiva è in aumento rispetto al 2022 (da +8,0 a +8,6 per mille).

I trasferimenti di residenza con l’estero restituiscono una dinamica migratoria positiva in entrambe le province, sebbene di diversa entità, passando dal 9,3 per mille abitanti di Campobasso al 6,8 per mille di Isernia, valori entrambi superiori alla media nazionale (4,8 per mille).