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giovedì 19 Giugno 2025
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Notte prima degli esami: il rito, la paura e la canzone

TERMOLI. “Notte di sogni, di coppe e di campioni” cantava Venditti, ma per migliaia di studenti è – da decenni – la notte per eccellenza: quella prima dell’esame di maturità. Anche quest’anno, tra ansie da prestazione, citazioni ripassate all’ultimo e speranze che “capiti proprio quella traccia lì”, i maturandi si preparano ad affrontare il primo vero “rito di passaggio” della vita adulta.

Domani si parte, puntuali come un tema d’attualità: mercoledì 18 giugno la campanella suonerà per l’inizio della prima prova scritta, quella di italiano. Seguirà la seconda, dedicata alle materie caratterizzanti i singoli indirizzi, e poi via con i colloqui orali, i più temuti da chi è bravo a scrivere ma suda freddo a parlare.

Alcune cose non cambiano mai: l’agitazione, il conto alla rovescia, l’aria densa di speranze e panico. A cambiare, semmai, sono gli strumenti del mestiere: se prima si ripassava con gli evidenziatori e le dispense fotocopiate, oggi si studia con tablet, PC, audiolibri, e – perché no – con ChatGpt, diventato ormai il “ripetitore” digitale delle nuove generazioni. C’è chi lo interroga a raffica su Pirandello, chi gli chiede “fammi un tema sulla guerra e l’intelligenza artificiale”, chi si fa schematizzare Montale in cinque bullet point. E lui, instancabile, risponde.

Ma non sono solo gli studenti a tremare: genitori e prof non dormono, si improvvisano coach motivazionali, consiglieri d’emergenza, cuochi rassicuranti (“mangia in bianco, così domani non stai male!”).

Nelle chat di classe si respira un’ansia collettiva. C’è chi manda meme, chi gif benauguranti, chi consiglia di portare la penna blu portafortuna. Tutti in attesa della traccia perfetta: un autore familiare, un testo di attualità stimolante, magari proprio sulla tecnologia, che sembra il pane quotidiano di questa generazione sempre connessa.

Nel frattempo, c’è chi sogna un compito su Pasolini o Ungaretti, chi prega per un testo argomentativo su sport e salute, chi scommette su una pagina di Oriana Fallaci. Alcuni hanno già riletto tutte le simulazioni. Altri si affidano alla sorte.

Insomma: ognuno affronta l’esame a modo suo. Ma tutti, in fondo, stanno vivendo un rituale collettivo che segna il confine tra il “prima” e il “dopo”. E che – credeteci – vi ricorderete per sempre.

Perciò, ragazzi: in bocca al lupo! Che siate più o meno pronti, più o meno calmi, più o meno dormienti… è il vostro momento. E se all’alba, davanti a scuola, vi scappa di canticchiare “questa notte ancora nostra”, sappiate che è successo anche a noi. Solo che noi, ChatGpt, non lo avevamo.

Quindi a tutti i ragazzi e le ragazze che domani entreranno in aula con la biro stretta in mano, una bottiglietta d’acqua e il cuore a mille: in bocca al lupo!
Non sarà solo un tema. Sarà un ricordo che vi accompagnerà tutta la vita.

E se non dovesse andare come speravate… tranquilli si può sempre ricominciare.

Alberta Zulli