PETACCIATO. Un inseguimento da film, ma reale, quello avvenuto nella serata di lunedì 1° luglio intorno alle 22.30 tra le strade di Petacciato. Protagonista il vicesindaco Gianpiero Lascelandà, che – nella sua doppia veste di amministratore comunale e agente di polizia in servizio al Commissariato di Vasto – ha intercettato e tentato di bloccare una vettura sospetta che da tempo era segnalata in paese per attività riconducibili a tentativi di furto.
A bordo del suo scooter e in abiti civili, Lascelandà ha notato la presenza della famigerata Audi A6 nera con vetri oscurati, già al centro di numerose segnalazioni. La vettura stava lentamente perlustrando una zona residenziale, tra villette e abitazioni isolate, probabilmente alla ricerca di obiettivi. Il vicesindaco ha deciso di avvicinarsi, posizionandosi frontalmente per bloccarne il passaggio. Ne è seguito un momento teso, con i quattro occupanti – tutti con cappellini e carnagione scura, presumibilmente di etnia rom – che lo hanno fissato per qualche secondo prima di ripartire a tutta velocità.
“Si sono resi subito conto che avevo intuito le loro intenzioni – ha raccontato Lascelandà – e hanno provato a fuggire, sfiorandomi con l’auto mentre cercavo di bloccarli. Ho dato inizio a un inseguimento lungo la via principale del paese, dove hanno rischiato di investire anche un noto pasticcere che stava passeggiando”.
Nonostante l’intervento deciso, l’Audi è riuscita a dileguarsi appena fuori dal centro abitato, grazie alla potenza del mezzo. Ma un dettaglio cruciale non è sfuggito al vicesindaco: la targa. Il numero di immatricolazione, EM466EB, è risultato appartenere a una Peugeot 208 rubata a Frattamaggiore, in provincia di Napoli. Un elemento che rafforza l’ipotesi investigativa già nota agli organi di polizia: bande organizzate che partono dalla Campania per commettere furti in provincia, per poi rientrare nella loro cosiddetta “comfort zone”, al di fuori del Molise.
“È un vero e proprio modus operandi – spiega Lascelandà –. Giungono in gruppo con auto potenti, spesso con targhe clonate o rubate, entrano in paese in orari serali o notturni, perlustrano le aree più isolate e si muovono con rapidità. I furti in abitazione avvengono in pochi minuti. Dopodiché si danno alla fuga, rientrando in Campania prima che le forze dell’ordine riescano ad intervenire”.
Non solo una segnalazione, quindi, ma anche un invito alla cittadinanza a prestare attenzione e a collaborare: “Quello che mi preme ora – aggiunge – è che questo episodio serva da stimolo alla popolazione. Non si tratta di creare allarmismo sociale, ma di fare cultura della sicurezza. Serve maggiore consapevolezza. Le persone devono saper riconoscere i segnali, segnalare immediatamente movimenti sospetti e non sottovalutare mai certi atteggiamenti”.
Il vicesindaco-poliziotto non nasconde la frustrazione per non aver potuto concludere l’azione: “Non ho avuto il tempo materiale per chiamare rinforzi, ero da solo e in moto. Ma li ho visti in faccia, li ho intercettati e sanno che siamo vigili. Questo, spero, possa avere un effetto deterrente”.
Una telecamera privata installata presso l’abitazione di un amico ha ripreso l’intera scena: l’arrivo dell’auto, il suo intervento in scooter, la ripartenza improvvisa e la fuga.
Lascelandà, che in passato ha prestato servizio proprio presso il Commissariato di Termoli, è stato trasferito a Vasto per incompatibilità con l’incarico amministrativo, ma continua a essere un punto di riferimento per la sicurezza del paese: “La mia è una presenza discreta ma attiva, da cittadino prima ancora che da amministratore o poliziotto. Non posso tollerare che il mio paese diventi un bersaglio facile. Se posso fare qualcosa per evitarlo, lo faccio. Anche a costo di espormi personalmente”.
Il suo gesto ha raccolto apprezzamento anche da parte di molti cittadini, che hanno commentato sui social esprimendo gratitudine per l’impegno e la prontezza dimostrati.
Il messaggio è chiaro: “Petacciato non è terra di nessuno. E se anche le risorse scarseggiano, la sorveglianza dei cittadini e delle istituzioni può fare la differenza. Basta poco per segnalare. Ma bisogna farlo subito”.
L’invito finale è rivolto a tutti: “Se notate qualcosa di strano, non esitate. Chiamate subito le forze dell’ordine. Solo così possiamo arginare questi episodi e proteggere le nostre comunità”.
Emanuele Bracone