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venerdì 22 Agosto 2025
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Note, ritmo e passione: il concerto sotto le stelle della John Birks Orchestra

Uscendo per una passeggiata sul Corso Nazionale, mi sono imbattuto in qualcosa che non si può semplicemente chiamare “musica”.

No, quello che ho vissuto è stato un vero spettacolo di energia, talento e passione.
Un fiume sonoro in piena, una marching band travolgente che ha trasformato una normale sera d’estate a Termoli in un’esperienza viva, pulsante, indimenticabile.

La John Birks Orchestra non è un semplice gruppo musicale.
È un organismo vivo, che respira, danza, coinvolge. Nove musicisti formidabili, versatili, esplosivi. Le loro radici sono sparse per tutta Italia, ma il loro punto di partenza, ogni anno, è Torino.
È da lì che partono, strumenti in spalla e cuore in mano, per portare musica e vibrazioni in giro per l’Italia e per l’Europa.

E tra tutte le tappe, ce n’è una che non manca mai: Termoli.

Glielo abbiamo chiesto, e Pietro – uno dei membri più rappresentativi del gruppo – ci ha risposto con un sorriso che diceva già tutto. “Partiamo ogni anno da Torino e giriamo molte piazze italiane, però una giornata fissa ogni volta la riserviamo a Termoli”.

E alla nostra inevitabile domanda – perché proprio Termoli? – la risposta è stata tanto semplice quanto sincera: “Perché è una città che ci piace, ci dà soddisfazione. E poi, nel nostro gruppo suona Andrea, che è di Campobasso. Lui ci ha costretti a venire qui… ma lo abbiamo fatto con piacere, anzi, con entusiasmo“.

E l’entusiasmo si è sentito tutto, in ogni nota, in ogni passo, in ogni sguardo.

Tra funk, jazz, hip hop, latin e i sorprendenti choro brasiliani, le trombe, i sax, i tromboni, la tuba e le percussioni hanno creato un’alchimia sonora potente e coinvolgente, che ha letteralmente incollato centinaia di persone lungo il Corso.
Turisti e cittadini, giovani e anziani, bambini e passanti distratti: nessuno è rimasto indifferente.
Nessuno ha potuto ignorare la potenza emotiva di questi artisti di strada – ma artisti veri, con la “A” maiuscola.

E lo diciamo chiaramente:
In un mondo dove troppi spettacoli sembrano preconfezionati, senz’anima, magari pagati profumatamente ma incapaci di lasciare qualcosa…
Beh, quello che ha fatto la John Birks Orchestra a Termoli è stato autentico, puro, travolgente.

Questi ragazzi non si sono limitati a “suonare”: hanno regalato un momento, una vibrazione collettiva.
Hanno acceso sorrisi, fatto battere mani, scatenato danze spontanee.
Hanno unito le persone, per davvero.

Ecco perché meritano un grazie.
Un grazie grande, sentito.

Perché la loro musica non si ascolta solo con le orecchie, ma con il cuore.
E giovedì sera, il cuore di Termoli ha battuto più forte.
Anche grazie a loro.