X
sabato 2 Agosto 2025
Cerca

Il Molise Pride 2025 “grida”: «Non siamo un’ideologia, siamo persone»

TERMOLI. Un’onda di colori, musica, striscioni e sorrisi ha attraversato Termoli per il Molise Pride, in un abbraccio collettivo che ha parlato la lingua dell’amore, dell’orgoglio e soprattutto della libertà. In una città affacciata sull’Adriatico, questo pomeriggio si è alzata forte la voce di chi, con coraggio e determinazione, continua a lottare per qualcosa che dovrebbe essere semplice e scontato: il diritto di amare chi si vuole e di vivere senza paura la propria identità.

Una partecipazione massiccia e vibrante, fatta di giovani, famiglie, associazioni, artisti, cittadini e cittadine venuti anche da fuori regione per dire con forza: “Ci siamo, esistiamo, e meritiamo rispetto”. Non si tratta solo di una festa, anche se l’energia era contagiosa e l’atmosfera festosa. Il Molise Pride è stato, ed è, soprattutto una manifestazione politica e sociale. Perché ancora oggi, nel 2025, in Italia, troppe persone LGBTQIA+ subiscono discriminazioni, emarginazione, insulti, violenza.

Le ragioni di una protesta che non si può più ignorare

Chi è sceso in piazza lo ha fatto per reclamare diritti fondamentali: il matrimonio egualitario, il riconoscimento dei figli delle famiglie omogenitoriali, una legge contro l’omotransfobia ferma da troppo tempo nei palazzi della politica, percorsi scolastici inclusivi, accesso alla sanità senza pregiudizi. Ma anche per denunciare il clima di odio che in certi contesti continua a essere alimentato da una certa propaganda tossica che si nasconde dietro parole come “tradizione” o “normalità”.

«Non siamo un’ideologia, siamo persone», gridavano i cartelli. Dietro ogni bandiera arcobaleno c’erano storie: di chi ha dovuto fare coming out in ambienti ostili, di chi ha perso il lavoro per essere se stesso, di chi ancora oggi non si sente sicuro a tenere per mano il proprio compagno o la propria compagna per strada.

Un messaggio anche per Termoli e il Molise

In una regione come il Molise, spesso dipinta come chiusa o silenziosa, il Pride rappresenta una scossa culturale, un momento di riflessione collettiva. Non è solo una questione delle grandi città. Anche nei paesi, nelle scuole, nelle famiglie molisane ci sono ragazzi e ragazze che si sentono diversi e soli. Il Molise Pride serve anche a loro: a dire “non siete sbagliati, non siete soli”.

Un giorno di gioia, ma anche di lotta

Tra balli, slogan e musica, non è mancato il momento del silenzio per ricordare le vittime dell’odio e dell’intolleranza. Perché dietro la festa c’è la consapevolezza che la strada è ancora lunga. Ma intanto, Termoli ha fatto la sua parte. Ha aperto le sue piazze e il suo cuore a un movimento che chiede solo ciò che spetta a ogni essere umano: dignità, amore, libertà.

E allora sì, il Pride serve. Serve eccome. Serve a far capire che l’amore non ha paura. Che la libertà non si elemosina, si pretende. E che nessuno può decidere chi siamo o chi possiamo amare.