PORTOCANNONE. Venerdì scorso, nella cornice suggestiva di Piazza Skanderberg a Portocannone, si è respirata la grande Storia, quella con la S maiuscola. Protagonista indiscusso dell’incontro di Dialoghi d’Autore è stato Federico II di Svevia, lo stupor mundi, figura affascinante e poliedrica che ha lasciato tracce indelebili nel Meridione d’Italia e nel cuore di chi, ancora oggi, si entusiasma raccontandone la vita.
«È stato un piacere e un onore per me», racconta Valentina Flocco, «aprire la serata e accogliere tutti in un viaggio tra storia e poesia, cultura e modernità, alla scoperta di un Imperatore che fu statista visionario, mecenate libero, assetato di Conoscenza e promotore del Volgare nella letteratura, come testimoniato dalla Scuola Siciliana».
Conduttore e vero “incantatore” della serata, come lo ha definito il preside Teodoro Musacchio, è stato Antonio Mucciaccio, dirigente scolastico emerito e storico, che ha condiviso con noi il suo “Inno a Federico II”, scritto nel 1994. Ogni verso dell’Inno è stato il filo rosso per narrare le imprese e il carattere dello stupor mundi: un uomo capace di rinnovare i fasti dell’impero d’Occidente, fondatore di città, costruttore instancabile di castelli e promotore delle arti e della letteratura cortese. Grazie anche ai suoi suggestivi contributi audio-video, abbiamo potuto viaggiare nel tempo, vivendo un affresco di grande impatto emotivo.
Ma a dare ulteriore spessore alla serata sono state le parole stesse del Preside Teodoro Musacchio, che ci regaliamo qui integralmente, quale sentito e poetico racconto:
«Bella serata ieri. Valentina Flocco ha fatto gli onori di casa di un evento a Portocannone che mi aspettavo interessante e lo è stato, anzi di più. Protagonista relatore, ma direi incantatore della serata, è stato Antonio Mucciaccio con il suo inno a Federico Secondo, lo stupor mundi.
Scritto da Antonio nel 1994, ogni verso dell’inno è stato la base line per raccontare la vita di Federico II, il puer Apulie, dalla nascita a Iesi il 26 dicembre del 1194; figlio dell’ultima principessa Normanna, Costanza d’Altavilla, alla sua infanzia nella città cosmopolita di Palermo, dove è stato in contatto con le culture greca, saracena, e bizantina, oltre a quella siciliana e germanica dalla quale proveniva.
Questo ha forgiato in lui un carattere universale ed una visione straordinariamente moderna di quella che chiameremo oggi la geopolitica del tempo.
Dall’infanzia alla maturità alla morte, una visita passata senza mai scendere da cavallo, quella di Federico, a rinnovare i fasti dell’impero d’occidente, a fondare città, a edificare castelli, e a promuovere l’arte, la poesia e la letteratura cortese.
Un affresco storico quello fatto da Antonio Mucciaccio con contrappunti sapienti di Valentina Flocco che hanno vivacizzato la narrazione, nel contesto magico della piazza Skanderberg di Portocannone, accarezzata da una brezza di mare e allietata dal sottofondo sonoro di bambini che giocavano a rincorrersi intorno a noi.Nel bel mezzo della relazione, un piccolo cane nero ha pensato bene di passare fra me che stavo in prima fila e il relatore; si è fermato per un attimo, ha guardato, ha osservato, ha ascoltato: poi, evidentemente poco convinto di quello che si diceva, ha continuato oltre verso il suo dafare.
«Sono profondamente grata al preside Mucciaccio per la sua passione per il Sapere – la copia serigrafata del suo Inno a Federico II avrà un posto speciale tra i nostri tesori – e al Preside Musacchio per il racconto vivido e partecipe che ci fa rivivere il senso e la bellezza della serata.
La Storia, quando la si racconta così, resta viva, si fa presente e ci invita a scoprirla ancora. Grazie a tutti i presenti e arrivederci per nuove serate insieme, all’insegna della conoscenza e della condivisione».



