VASTO. È indagato per omicidio colposo stradale l’autista del camion che martedì scorso ha travolto e ucciso l’86enne Diego Sozio. Venerdì primo agosto in procura verrà affidato al medico legale Pietro Falco l’incarico per procedere all’autopsia sul corpo dell’anziano. Sarà conferito ufficialmente su disposizione del sostituto procuratore Silvia Di Nunzio che sulla vicenda ha aperto un fascicolo a carico dell’uomo che era alla guida del tir.
Gli inquirenti, intenzionati a far luce sulla dinamica dell’incidente, hanno sottoposto a sequestro anche il mezzo pesante di proprietà di una ditta di trasporti locale, con sede legale a Furci, e che verrà ispezionato e periziato dall’ingegner Marco Colagrossi il prossimo 13 agosto.
I familiari, che si sono affidati all’avvocato del foro di Vasto Antonino Cerella, si dicono fiduciosi e attendono gli esiti di tutti gli accertamenti in corso. I figli sono arrivati ieri da Bressanone, la città dove per anni Sozio, funzionario delle Ferrovie dello Stato, si era trasferito con la famiglia. Originario di Capracotta, l’anziano aveva investito sulla costa sansalvese acquistando una casa vacanze e ogni estate, spesso anche in inverno, tornava in villeggiatura.
“Diego – ricorda Natalino Sozio, compaesano dell’86enne e suo dirimpettaio alla Marina – era una persona corretta, un professionista serio e attentissimo, per questo non mi capacito, è davvero strano quello che gli è successo”.
Quella mattina l’86enne sarebbe dovuto ripartire per il Trentino Alto Adige dopo una vacanza estiva che gli ha permesso di riabbracciare le due sorelle e alcuni parenti che vivono ancora nel paese molisano. Quel drammatico giorno, insieme alla moglie, aveva deciso di comprare qualche prodotto locale da condividere una volta rientrati nella loro casa a Nord dell’Italia.
Così Sozio si era incamminato lungo la pista ciclabile, in direzione Vasto, e poi si era fermato sul ciglio della strada all’altezza delle strisce pedonali intenzionato a raggiungere il negozio di alimentari che si trova sulla parte opposta della carreggiata. In quel momento era in atto un forte temporale che probabilmente rendeva difficoltosa la visibilità di una strada su cui da sempre cittadini e turisti si battono chiedendo maggiore sicurezza.
La moglie non vedendo l’86enne tornare a casa si è preoccupata ed è scesa in strada finché dopo qualche passo, in lontananza e nonostante il trambusto che si era creato, ha riconosciuto l’ombrello del marito giacere a terra. Arrivati i soccorsi i sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
Un ultimo giorno di vacanza che si è trasformato in tragedia e che ha riacceso i fari sulla pericolosità della Statale 16. In particolare, in quello stesso tratto, due anni fa Michele Valentini, 79enne originario di Fresagrandinaria, ebbe un violento impatto con un’auto mentre viaggiava a bordo del suo scooter elettrico per persone con disabilità. L’uomo si spense qualche giorno dopo in ospedale dopo una lenta e dolorosa agonia.