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domenica 3 Agosto 2025
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Mark & Kelly: «Running with the Wolves, perché Campobasso è molto più di una semplice squadra di calcio»

Sono ospiti negli studi di ABC News, sotto le luci sobrie di una delle redazioni più autorevoli d’America. Mark Consuelos e Kelly Ripa – coppia affiatata nella vita e nel lavoro – sono lì per presentare la loro nuova avventura: Running with the Wolves, la docuserie firmata ESPN che racconta il loro impegno con il Campobasso FC.

La giornalista li stuzzica con una domanda tagliente:
Cosa è più difficile: essere sposati da 29 anni o gestire una squadra di calcio?

Mark e Kelly ridono, poi rispondono in perfetta sincronia:
Gestire una squadra di calcio. Al 100 per cento.

Mark rincara con ironia: “Voglio dire, ci sono un sacco di vantaggi collaterali nell’essere sposati da 29 anni… nel calcio, niente di tutto questo.

Mark Consuelos e Kelly Ripa, re e regina dei talk americani, sono i protagonisti di un nuovo viaggio che li mette alla prova ben oltre i riflettori. La loro storia – personale, imprenditoriale, affettiva – oggi passa per Campobasso, una piccola città italiana, una squadra dimenticata, e un sogno che ha il sapore ruvido delle scommesse folli.

È da qui che parte Running with the Wolves, la nuova docuserie ESPN che segue Mark e Kelly nella loro avventura come co-proprietari del Campobasso FC, club di Serie C che negli anni recenti ha sfiorato l’oblio ma oggi sogna un futuro diverso. Un progetto audace, autentico, costruito più con il cuore che col calcolo.

“Questa squadra è parte della mia storia”

Mark non nasconde l’emozione: “Campobasso è un omaggio a mia madre, italiana, e ai pomeriggi passati a giocare a calcio in Italia da bambino. C’è qualcosa di intimo, di mio, in tutto questo”. Ma non si tratta solo di nostalgia. Quando i figli – Michael, Lola e Joaquin – sono cresciuti e hanno spiccato il volo, lui e Kelly hanno deciso di investire il tempo e le energie in qualcosa che potesse restituire un senso di comunità, identità, impatto.

“Dieci anni fa non ce l’avremmo fatta”, confessa Kelly. “Eravamo troppo immersi nelle nostre vite e nei sogni dei nostri figli. Ma adesso… è diverso. Ora è il nostro tempo per sognare insieme.”

Una storia da underdog (che non chiede permesso)

La giornalista dell’ABC lo dice chiaro: questa è una storia alla “Welcome to Wrexham”, il documentario con Ryan Reynolds e Rob McElhenney, dove una squadra dimenticata diventa il cuore pulsante di una comunità.
Mark ride: “Avrei voluto chiedere consiglio a Reynolds… Loro vincono sempre”.
E in quel sorriso si legge tutto lo spirito dell’underdog: si parte dal basso, senza garanzie, ma con qualcosa che vale di più: la fede.

Campobasso stava per perdere la sua identità. E poter contribuire anche solo in piccola parte a ricostruirla… sembrava più importante dello sport stesso.

La parte più dura? Deludere. E scegliere.

Non è tutto storytelling. C’è anche il rovescio della medaglia: decisioni dolorose, il peso delle aspettative, la responsabilità verso la città. “A volte devi prendere decisioni impopolari, sapendo che avranno effetti tra due o tre anni. Devi convincere la gente a fidarsi di te. E non è semplice, in una città che è stata già scottata troppe volte.”

Eppure, proprio lì, nel fango del rischio, sbocciano i legami più veri. Come quello con Goffredo Iorio, responsabile del campo, diventato una piccola celebrità tra i tifosi (e nel cuore di Kelly).
Lo adoro”, dice lei. “Vederlo lavorare, con quella dedizione, mi ha cambiato dentro.
Anche io lo adoro”, aggiunge la giornalista.
Mark conclude: “Goffredo è una star. E ci ha fatto vincere il premio per il miglior campo. Lui fa sul serio.

“Non ditelo a nessuno, ma Mark è bravo in tutto”

C’è poi lo sguardo privato, quello che solo una moglie può dare. Nel primo episodio Kelly lo dice: “Mark è bravo in tutto.”
Capisce il calcio italiano, lo ha giocato. Ma soprattutto, vede i dettagli dove io vedo il caos. È come se avesse già un piano anche quando le cose sembrano sfuggire.”

E mentre la serie racconta il Campobasso, la città, i tifosi, le salite e le discese, racconta anche una coppia che non ha mai smesso di crescere insieme, reinventandosi, spingendosi a vicenda verso orizzonti nuovi.

Non è solo una serie sportiva.
È una storia d’amore.
E come ogni grande storia d’amore, parte da dove nessuno guardava più.


Ufficio Stampa
Campobasso Football Club