TERMOLI. Trovare una bimba, nell’era dell’e-commerce e dei social, a fare il più classico dei mercatini, è un tuffo nella memoria. Lei si chiama Chiara e abita in centro (i genitori hanno autorizzato la pubblicazione della foto, ndr).
Un flashback che oltre che emozionarmi mi ha fatto tornare di colpo bambino, scugnizzo del borgo vecchio di Termoli. In quegli anni i bambini del borgo vivevano e si divertivano con il nulla assoluto, a differenza di quelli di oggi.
I giocattoli? Chi te li dava! Al massimo ce li costruivamo da soli in modo artigianale. I nostri monopattini, per esempio, erano fatti con tre pezzi di legno che andavamo a raccattare tra gli scarti di Mastre N’Dine al Paese Vecchio o di Mastre Raffaele Zanapa in via Carlo del Croix, fuori Porta.
Loro erano i falegnami. Per le ruote usavamo i cuscinetti a sfera di scarto che le officine meccaniche buttavano via.
Poi c’erano i fogli di carta colorata che, messi nell’acqua, si scolorivano: noi ci infilavamo dentro la pasta cruda, che assorbiva il colore. Con un filo ci facevamo collane e braccialetti che poi rivendevamo con dei piccoli banchetti.
E ieri sera, vedendola, c’era anche il fratellino (assente in foto), che hanno fatto lo stesso – un banchetto di oggetti – non sappiamo se spinti dai genitori o solo per gioco, ci siamo meravigliati positivamente.
Un plauso va sicuramente ai genitori, che li hanno invogliati: un gesto intelligente e fortemente educativo nei confronti dei propri figli. Complimenti e grazie per averci fatto tornare bambini, anche solo per pochi attimi, con una genuina nostalgia.