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martedì 26 Agosto 2025
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Cultura d’estate: la Seconda Guerra Mondiale in Molise


LUCITO. Nella serata agostana di giovedì, nel cuore del centro storico del paese, nella splendida cornice offerta dall’Auditorium San Gennaro – ex chiesa sconsacrata del XVII secolo – si è tenuta la presentazione del libro di Fabrizio Nocera e Antonio Salvatore dal titolo La Seconda Guerra Mondiale attraverso le pagine del giornale Risorgimento – Molise 1943-1944.
La presentazione si inserisce nel panorama culturale nazionale e internazionale come un evento di grande attualità. Una scelta saggia da parte degli organizzatori, che hanno colto l’occasione per riflettere sugli orrori della guerra e sulle sue barbarie, ancora oggi presenti nei conflitti in corso, in particolare in Ucraina e Palestina. L’evento ha preceduto di poche ore il 161° anniversario della firma della Prima Convenzione di Ginevra, avvenuta il 22 agosto 1864, che segnò l’avvio del diritto internazionale umanitario. Tra i primi firmatari vi fu anche l’Italia.
La sindaca di Lucito, Tiziana Franceschini, ha portato il saluto istituzionale a nome suo e dell’intera amministrazione comunale. Il moderatore Michelino Lombardi ha introdotto e presentato gli autori del libro, che propone un’analisi inedita e originale della Seconda Guerra Mondiale, condotta attraverso gli articoli pubblicati dal giornale Il Risorgimento. Fondato a Napoli il 4 ottobre 1943, dopo la liberazione della città, il quotidiano sostituì i tre giornali partenopei allora esistenti: Il Corriere di Napoli, Il Roma e Il Mattino. La direzione fu affidata a Paolo Scarfoglio (figlio del celebre Edoardo Scarfoglio) ed Emilio Scaglione. Tra il 1944 e il 1946, Il Risorgimento fu il quotidiano più venduto nel Mezzogiorno, con un picco record di 289.000 copie. Fu pubblicato fino al 1950.
Fabrizio Nocera, docente presso l’Università degli Studi del Molise e cultore della materia in Storia contemporanea, è autore di numerose pubblicazioni, tra cui Le battaglie partigiane lungo la linea Gustav. Abruzzo e Molise nelle carte del Ricompart (2021). Nella sua coinvolgente relazione, ha analizzato il periodo 1943-1944 con un taglio scientifico e divulgativo, sottolineando l’importanza dello studio della Storia per comprendere il presente. Ha presentato documenti d’epoca, materiali d’archivio e fotografie inedite di molte città e paesi molisani, tra cui Isernia, Pescolanciano, Venafro, Campobasso, Termoli, Montefalcone nel Sannio e altri comuni.

Antonio Salvatore, dottore di ricerca presso l’Unimol e cultore della materia in Storia contemporanea, è autore di diverse pubblicazioni di carattere storico, archeologico e sui fenomeni migratori. Nella sua esposizione ha evidenziato gli aspetti militari e la ferocia della guerra, sottolineando come essa rappresenti una condizione di miseria per le popolazioni più vulnerabili – bambini, donne e anziani – che, allora come oggi, dovrebbero essere protetti dalle Convenzioni di Ginevra, spesso disattese dalle parti in conflitto.
I relatori, impegnati nella diffusione della loro ricerca in tutti i comuni della regione, hanno affrontato i principali eventi del secondo conflitto mondiale in Molise: dalla decisione del Gran Consiglio Fascista del 25 luglio 1943 con l’approvazione dell’ordine Grandi, alla gestione delle Forze Armate Italiane dopo l’8 settembre, ai bombardamenti di Isernia, alla linea Gustav con le sue linee ritardatrici, fino allo sbarco dell’VIII Armata a Termoli.

Dalle analisi e dal racconto fotografico emerge la devastazione causata sia dai bombardamenti alleati sia dai cannoneggiamenti tedeschi. Ponti e vie di comunicazione furono annientati; il Molise vide distrutto il suo patrimonio infrastrutturale, edilizio urbano, pubblico e privato. La popolazione fu costretta a vivere in case bombardate, ruderi e caverne, precipitando in una condizione simile al medioevo. Prima della guerra, la regione traeva il proprio PIL dall’agricoltura; dopo il conflitto, si ritrovò con un territorio disseminato di mine, privo di animali da lavoro, e conobbe nuovamente il fenomeno dell’emigrazione.
La guerra è un fenomeno sociale che impoverisce territori e popolazioni. Il Molise, nel dopoguerra, ha registrato un calo demografico che, dopo una breve stabilizzazione, si è riattivato negli ultimi anni con la fuga delle nuove generazioni verso altre regioni del Nord Italia o all’estero. Si auspica una tempestiva inversione di tendenza, non solo statistica, ma una vera ripresa economica e sociale, rispettosa dell’ambiente, delle comunità residenti e capace di valorizzare le risorse del territorio.