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venerdì 19 Settembre 2025
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«Petacciato ha bisogno di visione, non di paragoni tra passato e presente», interviene Roberto Di Pardo

PETACCIATO. «Petacciato ha bisogno di visione, non di paragoni tra passato e presente». Ad arricchire il dibattito politico su Petacciato è il consigliere regionale Roberto Di Pardo, predecessore dell’attuale primo cittadino, Antonio Di Pardo, con cui condivide anche il cognome e solo questo, ormai, vista la divaricazione che si accentua ogni giorno di più.

«Ho seguito con attenzione il dibattito che si è acceso intorno alla ex Colonia Marina, alla pista ciclabile e alla pineta.
Sono temi troppo seri per essere ridotti a slogan o a botta e risposta tra maggioranza e minoranza. Qui non è in gioco il destino di una singola amministrazione: è in gioco il futuro di Petacciato.

Quando nel 2017 i cittadini mi affidarono la responsabilità di guidare il Comune, assumemmo insieme una sfida chiara: programmare, restituire credibilità istituzionale, avviare uno sviluppo equilibrato del territorio. Quella stagione ci consentì – pur tra difficoltà – di aprire cantieri, attrarre risorse e ricostruire fiducia.

Non lo ricordo per rivendicare meriti, ma per sottolineare una verità semplice: Petacciato aveva una rotta chiara. Oggi quella rotta sembra smarrita.

1) Ex Colonia Marina

Fu sotto la mia amministrazione che si decise di difendere con fermezza la destinazione turistico-ricettiva dell’immobile, mettendolo più volte all’asta con vincolo inderogabile. Una scelta netta, che nasceva dalla convinzione che la Colonia non dovesse diventare cemento, ma lavoro, turismo, futuro.
Oggi vedo invece atti che aprono a ipotesi di cambio di destinazione urbanistica. È qui che nasce la contraddizione più grave: se davvero si vuole valorizzare la Colonia in chiave turistica, perché esplorare strade diverse?

2) Pista ciclabile

Quando ci sedemmo ai tavoli con Regione e Comuni costieri, la priorità era chiara: collegare Petacciato alla grande ciclovia adriatica. Un’infrastruttura strategica non solo per il turismo, ma per la qualità urbana e la mobilità sostenibile.
Oggi, a distanza di anni, ci troviamo davanti a un’occasione che rischia di svanire. Non è con i rimpalli o le lamentele che si risolvono i nodi: ai tavoli istituzionali bisogna incidere, non limitarsi a prenderne atto.

E, mi permetto di aggiungere, che la pista ciclabile si farà nella sua interezza collegando Petacciato sia a San Salvo sia a Termoli.

3) Pineta

La pineta è il nostro polmone verde, patrimonio naturale e identitario. Già nel corso del mio mandato furono avviati studi e contatti per definire un piano di tutela e valorizzazione, con accessi ordinati, percorsi e manutenzione programmata. Non nuove strade, non cemento, ma un equilibrio tra conservazione e fruizione.
Oggi torno a ribadire che quella resta la direzione giusta: un bene naturale non si svende, si custodisce.

Occorre semplicemente proseguire sul percorso già avviato, che aveva raggiunto uno stato avanzato, per completare il trasferimento dell’area dagli enti proprietari/gestori alla Regione e, successivamente, dalla Regione al Comune. Nel frattempo, la Regione ha elaborato una norma che consentirà l’affidamento della pineta a soggetti privati per una gestione diretta e regolamentata.

Non entro nei personalismi, non cerco paragoni con chi mi ha preceduto o seguito. Non serve.
Quel che serve oggi è ritrovare la serietà della programmazione e la chiarezza delle scelte: Petacciato non può permettersi contraddizioni che disorientano i cittadini e scoraggiano gli investitori.

Da consigliere regionale continuerò a fare la mia parte: ai tavoli istituzionali, nelle interlocuzioni con la Regione, nella ricerca di strumenti utili a far crescere il territorio.
Ma la responsabilità primaria ricade su chi oggi guida il Comune: dire con chiarezza cosa intende fare, senza ambiguità.

I cittadini non chiedono promesse o giustificazioni: chiedono certezze.
E il dovere di chi amministra è darne, con coerenza e trasparenza.

Come ricordava Winston Churchill: “Se continui a voltarti indietro non potrai mai vedere la strada che hai davanti”», la chiosa di Roberto Di Pardo.