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sabato 2 Agosto 2025
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Don Giovanni Minzoni: il martire di Argenta, la mostra a Castellara

GUGLIONESI. «Attendo la bufera, il martire di Argenta: dalla memoria alla speranza». Una “mostra” per ricordare, ripercorrere, riscoprire l’azione di Don Minzoni. L’iniziativa è in programma domani, sabato 19 agosto, dalle 9 alle 19, nella “Casa del Fanciullo” di Castellara. A cuore aperto attendo la bufera, la persecuzione, forse la morte. Il 23 agosto del 1923 fu ucciso a bastonate dai fascisti Don Giovanni Minzoni colpevole di non aver piegato la testa al nascente regime e di aver difeso la sua libertà di pensiero e di insegnamento.

Uomo di Chiesa estremamente coerente, si adoperò per creare nel suo Comune di Argenta: un doposcuola per gli alunni, un teatro parrocchiale, una biblioteca circolante, circoli ricreativi maschili e femminili, cooperative per braccianti e donne impegnate nella lavorazione della maglieria.

Don Giovanni Minzoni aderì al popolarismo di Don Luigi Sturzo e, nei mesi che precedettero la “marcia su Roma”, manifestò apertamente la sua avversione al fascismo con franchezza e decisione.

Dopo la “marcia su Roma” rifiutò di esporre il simbolo littorio all’ingresso della Chiesa. Nell’aprile del 1923 denunciò la responsabilità dei fascisti nell’uccisione del Consigliere Comunale socialista Natale Gaiba avvenuta il 7 maggio 1921 al culmine della stagione dello squadrismo agrario che distruggeva Municipi, Camere del Lavoro, leghe socialiste e Case del Popolo; che sequestrava rappresentanti politici e sindacali sottoponendoli a violenze ripetute e umilianti.

Fondò l’associazione dei giovani esploratori (scout) Cattolici Italiani che fu considerata in contrasto con la nascente Opera Nazionale Balilla (l’organizzazione della gioventù fascista destinata a raccogliere i ragazzi dagli 8 ai 13 anni – detti appunto “Balilla” – ed i ragazzi dai 14 ai 18 anni – detti “avanguardisti”).

Scriveva nel suo diario prima di morire: a cuore aperto attendo la bufera, la persecuzione, forse la morte. Tante saranno le iniziative che, nei prossimi giorni, celebreranno il centenario della morte di Don Minzoni attraverso incontri pubblici, letture, approfondimenti e testimonianze.

Il 25 agosto il Presidente Mattarella omaggerà Don Minzoni con una visita alla sua tomba e al luogo del suo martirio mentre il 23 agosto si terrà, nel giorno dell’uccisione dello stesso Don Minzoni (per il quale è stata avviata una causa di beatificazione), una commemorazione solenne alla presenza del presidente della CEI nazionale Matteo Maria Zuppi. Nei mesi scorsi, inoltre, è stato proiettato, in tante città italiane, il bellissimo film, ideato dall’attore Stefano Moroni e diretto da Marco Cassini, “Oltre la bufera”.  Il film, ricostruendo rigorosamente gli avvenimenti e i costumi d’epoca, racconta, nel solco della migliore tradizione italiana di “cinema civile”, l’impegno concreto e innovativo (ancora oggi particolarmente attuale) di Don Minzoni a favore della sua comunità, dal suo ritorno ad Argenta (nel 1920 dopo la guerra) fino all’aggressione e alla sua morte. Tante iniziative, quindi, unite nel ricordo di Don Minzoni e, con lui, di quanti sacrificarono la loro vita per costruire un mondo fondato su sentimenti di libertà e giustizia sociale.

Un ricordo a cui intende unirsi anche la comunità di Guglionesi.

Per questo motivo, sabato 19 agosto, presso la “Casa del Fanciullo”, verrà allestita la “mostra – Attendo la bufera” dedicata a Don Minzoni.  Una “mostra” con la quale: ricordare il sacrificio di una persona che ebbe il coraggio di opporsi al fascismo e di combattere per le sue idee e per il bene della comunità; ripercorrere “gli anni del manganello”, ad Argenta ed in Italia, attraverso le parole di Primo Levi, Walter Tobagi, Giacomo Matteotti ed altri; riscoprire l’attualità del pensiero di Don Minzoni capace di parlare (ai giovani in particolare) di coraggio, di libertà, di lavoro e giustizia sociale. La “mostra” sarà aperta, dalle ore 9, per l’intera giornata.