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lunedì 27 Ottobre 2025
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Radici e identità che resistono: ‘a cantine di N’Tonie Ghijettone

TERMOLI. Una passeggiata per le vie del borgo vecchio, casa di chi vi scrive, e per qualche attimo ci siamo ritrovati bambini di quando scorrazzavamo per i vicoli senza i pericoli che si vivono oggi e quando i nostri genitori non avevano nessuna remora a lasciarci liberi di sfogare i nostri istinti infantili prima e adolescenziali poi.

Camminando, siamo giunti davanti all’entrata di un locale di genuina termolesità,  ‘a cantine di N’Tonie Ghijettone, all’anagrafe Antonio Di Cesare.

Un locale verace dove un nutrito gruppetto di amici termolesi trascorre alcune ore in compagnia di vecchi amici.

Ritrovo di amici dove tra “fattarille”, “na passatell de birre”, una partita a “piripacchio”, ci si riesce anche a divertire, poi c’è il rito del sabato: il pranzo a base rigorosamente di pesce.

Chi porta il pescato, chi lo pulisce, chi lo cucina e poi tutti assieme lo mangiano e allora a‘ Cantine diventa uno spettacolo a cielo aperto, c’è chi accompagna il pranzo tra musica e canzoni paesane come il mitico Gerardo, Jerry per gli amici.

Tra un’orata, una triglia e una spigola canta a squarciagola ‘ U Battellucce, o la Cipollata, canti che poi diventano cori che coinvolgono pure i passanti e i turisti.

Il locale anni fa è stato scelto anche come set di un film con Asia Argento e Guido Colangeli dal titolo “Isole”. Un ‘altra prerogativa come ci spiega Antonio nell’intervista è che nella cantina spesso vengono a pranzare, fare feste di compleanno molti ragazzi termolesi, soprattutto coloro che studiano fuori, che quando tornano hanno un appuntamento fisso da Zio Antonio come lo chiamano tutti.