LARINO. Torna ancora una volta alla ribalta il giovane Donato Barone, attivista politico, vicino ai gruppi di opposizione, con cui era stato candidato alle scorse elezioni amministrative. Oggi parla del Cinema-Teatro Risorgimento.
«Carissimi cittadini, vi voglio parlare di un altro tassello importante, che riguarda il nostro amato Paese. La questione posta al centro dell’attenzione è il Cinema-Teatro Risorgimento situato al Centro Storico. L’edificio, fu chiuso nel 2011 dopo un sopralluogo dei Vigili del Fuoco, che contestarono il mancato rispetto delle norme di prevenzione antincendio. L’ex Amministrazione Notarangelo era riuscita ad avere dalla Regione un contributo di circa 75 mila euro, che avrebbe consentito di avviare i lavori rendendolo di nuovo agibile e funzionale alle norme di sicurezza. Un luogo che comprende 300 posti a sedere. La sua chiusura ha generalizzato un vuoto, di non poco conto nel Centro più popoloso del Basso Molise, che sarebbe potuto diventare un punto di riferimento per i paesi limitrofi e anche per la costa, grazie ad una struttura del genere.
La Regione Molise, grazie all’impegno dell’assessore ai Lavori Pubblici, Pierpaolo Nagni, ha stanziato questo contributo di 75 mila euro e l’amministrazione li ha subito impegnati nel ripristino del luogo. Il progetto, spiegato dall’ex assessore Michele Palmieri, prevedeva di “rendere disponibili i 300 posti della platea, un nuovo impianto di illuminazione sia nella sala che sul palco, la ristrutturazione del palco per via del deterioramento del pavimento in legno e il biancheggiamento dei muri “. Tra le intenzioni dell’ex amministrazione, in un secondo momento, c’era anche un altro co-finanziamento, che rendeva il Cinema-Teatro Risorgimento digitale e con nuovi impianti moderni. Poteva essere usato non solo per i spettacoli teatrali, ma anche dalle associazioni del luogo.
Ecco questo cinema poteva essere valorizzato, poteva essere un punto aggregativo non solo per i giovani ma anche per i più grandi, che più delle volte costringevano (i giovani e non solo) di emigrare in altri paesi procurando un danno economico alla nostra comunità. Da quel giorno nulla è stato fatto. Con il passare degli anni il Cinema è rimasto chiuso, abbandonato a se stesso, con gli anni e l’incuria del tempo ha favorito infiltrazioni di acqua dal tetto rendendolo di nuovo non agibile, sembrando un luogo spettro. Una cosa scandalosa, fuori dal normale! L’amministrazione attuale cosa ha intenzione di fare? Ha un progetto per riqualificarlo? Ha delle nuove idee al riguardo oppure ha intenzione di lasciarlo al suo triste destino? Chiedo all’amministrazione di dare risposte concrete, vere ed esaudienti a tutta la cittadinanza. Un luogo del genere non merita certamente di fare questa fine! Continuerò a vigilare su tutto il territorio frentano come ho sempre fatto, stando dalla parte dei cittadini».