CAMPOBASSO. Il pastificio “La Molisana” eccellenza del piccolo e sconosciuto Molise è stato fatto oggetto di una polemica incredibile, offese, insulti, attacchi del tutto gratuiti. La gravissima colpa? I formati di pasta che con i loro nomi (tripoline e abissine) inneggerebbero al fascismo. Una sciocchezza che non sta né in cielo né in terra. Eppure le prese di posizione che cavalcano l’onda dei social network sono in breve tempo a livello altissimo: intellettuali, politici, semplici cittadini. Tutti contro La Molisana. Tutti si sentono in diritto di sferzarla a sangue per ciò che a mio giudizio non ha neppure lontanamente fatto. L’antifascismo è una cosa seria e per esternarlo non si usano gli stessi metodi del fascismo e cioè quelli della gogna, della rissa, della viltà dei tanti contro uno, dell’aggressività deficiente ai danni di un’azienda italiana non solo innocente, ma, per chi conosce la storia del pastificio molisano, colpita all’epoca dal passaggio del fronte nazi-fascista durante la seconda guerra mondiale. Aveva e ha ragione Eco: “Internet ha dato diritto di parola agli imbecilli: prima parlavano solo al bar e subito venivano messi a tacere”.
“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli”. “Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel”. Il pullulare degli haters è diventato così asfissiante e perdurante che è costretta a intervenire perfino l’ANPI, l’associazione nazionale dei partigiani d’Italia, per ricordare, tra le altre cose, che i titolari della Molisana sono sempre stati storici sostenitori dell’antifascismo in Molise. Le tripoline le mangio da quando ero bambino e nessuno, ripeto nessuno ha mai pensato al fascismo fino a ora. Non è che il tutto fosse acutamente pilotato perché La Molisana è attualmente tra le paste di migliore qualità in giro? Riflettiamo su cosa oggi riesce a generare un post sui social se mirato come un mitra verso una singola azienda (o una singola persona) e se costruito per toccare determinate sartie. Chi sarà il prossimo obiettivo? Chi disprezzeremo domani senza controllare, senza informarci, senza saperne nulla, senza approfondire e soprattutto senza verificare?
(Vincenzo Musacchio)-.