TERMOLI. Il Pnrr porterà in dote la nuova stazione di Termoli, compresa nel programma che interessa 45 stazioni di importanza strategica dal punto di vista trasportistico e turistico, descritte come stazioni del circuito Easy&Smart, ripensate con l’obiettivo di esprimere appieno il potenziale di nodo trasportistico e polo di servizi, integrate con il territorio di riferimento. Gli interventi interessano il fabbricato viaggiatori, le banchine, pensiline, i sottopassi e i relativi ambiti di accesso (rampe, scale, ascensori, ecc.), ma anche i piazzali antistanti la stazione e le aree limitrofe, in asset RFI, che ne costituiscono accesso e sono finalizzati a miglioramento dell'accessibilità, in particolare per le persone a ridotta mobilità (ascensori, rampe, scale mobili, percorsi PMR, illuminazione, innalzamento marciapiedi, ecc.); upgrading dei sistemi di Informazione al Pubblico e di assistenza ai passeggeri; miglioramento del comfort e della qualità architettonica (spazi di transito e attesa, servizi igienici, ecc.); riqualificazione funzionale, con individuazione di nuovi spazi e servizi; miglioramento delle condizioni di sicurezza e vivibilità di aree interne ed esterne.
Tutti gli interventi sono orientati a conseguire obiettivi di sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico, attraverso l’adozione di protocolli internazionali per la valutazione delle performance energetiche e ambientali degli edifici e più in generale dei territori, il monitoraggio e la gestione dei consumi energetici, quindi l’ottimizzazione delle prestazioni. Una riqualificazione funzionale, miglioramento accessibilità e intermodalità. Si tratta di interventi volti al potenziamento dell’accessibilità e dell’attrattività della stazione, nonché al suo efficientamento energetico, per soddisfare le esigenze di mobilità delle persone negli spostamenti quotidiani e aumentare la connettività e l’integrazione della rete di spostamenti con mezzi pubblici sul territorio, contribuendo così ad uno sviluppo sostenibile e inclusivo. Il Gestore dell’Infrastruttura Ferroviaria nazionale è stato chiamato a svolgere un ruolo fondamentale nella definizione e nell’attuazione del Pnrr con riferimento, in particolare, agli investimenti previsti nella Missione 3 “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” destinati per l’80% a interventi di sviluppo e potenziamento della rete ferroviaria nazionale e regionale (Componente 1 “Investimenti sulla rete ferroviaria”) per un totale di circa 25,4 mld di euro, di cui 23,86 dedicati a investimenti RFI.
Ciò in coerenza con il ruolo attribuito al trasporto ferroviario nel quadro degli obiettivi definiti dalla ‘Sustainable and Smart Mobility Strategy’ (SSMS) proposta dalla CE nel 2020 per contribuire alla riduzione del 90% delle emissioni di Co2 entro il 2050, e per completare lo spazio unico europeo dei trasporti delineato con il Libro Bianco del 2011 anche al fine di promuovere la coesione, ridurre le disparità regionali, migliorare la connettività e l'accesso al mercato interno per tutte le regioni. Aggiungendo risorse a progetti già esistenti e accelerandoli, nonché introducendone di nuovi collegati alla strategia di infrastrutturazione del Paese (#Italia Veloce), gli investimenti ferroviari inseriti nella Missione 3 del PNRR – integrati con quelli previsti dal relativo Fondo Complementare ex art. 4 DL. 59/2021 – puntano a realizzare e completare opere che fanno parte di progetti infrastrutturali europei o che colmano gap penalizzanti per lo sviluppo economico del Paese e, in particolare, del Mezzogiorno e delle Isole.
Orientati allo sviluppo dei principali assi ferroviari, legandoli e integrandoli alla rete AV/AC, alla velocizzazione e all’ammodernamento dell’intera rete comprese le linee regionali, al rafforzamento del trasporto su ferro per la movimentazione delle merci sulle lunghe distanze e al miglioramento dei collegamenti di ultimo miglio, gli investimenti Pnrr della Missione 3 di cui è incaricata RFI sono articolati in otto ambiti, presentati in altrettanti capitoli nelle pagine che seguono. Gli investimenti previsti mirano a completare entro il 2026 una significativa tappa verso la realizzazione di un sistema infrastrutturale moderno, digitalizzato e sostenibile, in grado di rispondere alla sfida della decarbonizzazione indicata dall’Unione Europea con le strategie connesse al Green Deal europeo e di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs, Sustainable Development Goals) individuati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, e in particolare ad alcuni di essi.

