2020 anno del Covid, in futuro potremo dire “io c’ero”

Storia & Amarcord dom 27 dicembre 2020
Attualità di Luigi De Gregorio
3min
Fila per tamponi Covid ©TermoliOnLine
Fila per tamponi Covid ©TermoliOnLine

I giovani di questa generazione, di quella passata e della precedente ancora e cosi procedendo indietro fino a comprendere tutti quelli nati dopo la seconda guerra mondiale, non hanno fatto alcuna esperienza collettiva veramente emotiva. Mi riferisco in particolare alle guerre. Quelle vere: con le bombe, i proiettili, le case che cadono, gli aerei che bombardano o mitragliano a bassa quota, le baionette, addomi squarciati, gambe spezzate, visi irriconoscibili ed il puzzo del sangue misto alla terra. Insomma non abbiamo fatto né la prima guerra mondiale né la guerra in Eritrea, né quella in Somalia né in Libia né in Albania né in Grecia né in Russia, né la Resistenza. Insomma è andata bene.

All’opposto abbiamo vissuto il boom economico, l’arrivo della televisione del cinematografo, i favolosi anni ‘60 ed a seguire i decenni successivi caratterizzati (con l’eccezione limitata alle Brigate rosse e similari) da Milano da bere fino ad arrivare alla movida, tuttora in auge, se pur con le note restrizioni. Insomma, almeno relativamente all’Occidente, abbiamo avuto un lungo periodo di buon vivere e di pace per ben 75 anni.

Improvvisamente all’alba del 2020 compare un killer invisibile. Proprio perché non si vede è poco credibile, almeno all’inizio. Ma quando in Tv vediamo le conseguenze del suo attacco attraverso le immagini degli operatori sanitari sfiniti, degli intubati,dei morti, ci rendiamo conto che siamo nel mezzo di una vera e propria terza guerra mondiale.

Naturalmente in TV sono scoppiate le battaglie mediatiche sul tema “di chi è la colpa?”. All’inizio la si è affibbiata ai cinesi e alle loro abitudini di macellazione all’aperto. Oppure in alternativa sempre ai cinesi, che avrebbero un progetto fantapolitico contro il mondo intero, alla cui base ci sarebbe stata la fabbricazione in laboratorio del virus maledetto.

Ma dopo il primo lockdown (9 marzo-18 maggio) con le prime conseguenze sul lavoro e sull’economia, le accusedi responsabilità cominciarono a fioccare sul governoda una parte degli Italiani mentre il Direttore Generale dell’OMS elogiava l’Italia in riferimento alla capacità di autoisolamento del popolo italiano per ben 69 giorni. Insomma disse una lezione per tutto il mondo”.

Dopo l’estate ,durante la quale, tutti gli italiani ,sia i politici sia i cittadini, si sono rilassati,arrivò la seconda ondata del virus di una forza inaspettata e sorprese tutti.

Le critiche al governo da parte degli sciacalli politici si moltiplicarono quasi che sul banco degli imputati ci fosse stata una sostituzione: il Premier al posto del virus Killer.

E sul Fatto Quotidiano del 21 Dicembreho espostola teoria del triangolo dell’imprevedibilità, ai cui vertici ci sono: il virus, i virologi e il Premier.

Tre protagonisti del suddetto triangolo dell’imprevedibilità, a cui se dessimo voce, direbbero:

Virus: Attenzione io sono un Gran Furbo e molto imprevedibile

I virologi: E noi che ne sappiamo di come si comporteràCovid19

I governanti: Ma a noi tocca decidere.

Comunque siamo alla fine di questo anno terribile. Il vaccino è pronto e proprio oggi avvengono le prime somministrazioni per alcuni operatori sanitari. Si spera che da gennaio in poi non ci siano problemi sulla distribuzione. Ma ci si augura che a fine del 2021 tutto sia finito.

Conclusione. In futuro quando saranno passati parecchi anni e saremo più anziani con figli e nipoti,avremo nel consuntivo della nostra vita il fatto che non abbiamo combattuto nessuna guerra, in cui sarebbe stato importante il coraggio. Ma in compenso, abbiamo lottato contro il Coronavirus, in cui erano stati importanti la pazienza, la prudenza, il senso civico.

In ogni caso avremo vissuto un evento epocale e potremo dire “ah, il 2020 l’anno delCovid, io c’ero”.

Luigi De Gregorio

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