«Il Molise lascia fuori dalle vaccinazioni "professionali" gli informatori scientifici»
TERMOLI. Ieri i tecnici sanitari, che rappresentano un ampio ventaglio all'interno delle professioni ospedaliere, oggi a dire la loro sono gli informatori scientifici, che frequentano studi medici quotidianamente.
«Scriviamo come coordinamento regionale di Fedaiisf (Associazione Italiana Informatori Scientifici del Farmaco e Parafarmaco) in nome e per conto degli Informatori Scientifici operanti nelle strutture ambulatoriali ed ospedaliere della Regione Molise.
La figura dell’Informatore Scientifico del Farmaco (espressamente prevista e tutelata dalla legge Istitutiva del Servizio sanitario nazionale e altamente qualificata secondo il successivo Dleg 219/06) è il punto di contatto di una realtà di ricerca e di produzione farmaceutica ampia, diversificata e di eccellenza con gli Operatori Sanitari e con una richiesta di salute sempre più qualificata sia in ambito Pubblico che Privato.
Dopo diverse comunicazioni fatte nell’ultimo mese (mail e Pec) alle istituzioni regionali e istituzioni Asrem e non avendo avuto risposta in merito alla somministrazione del vaccino anti covid19 pur avendone diritto come categoria a rischio
Chiediamo che gli Informatori Scientifici del Farmaco e Parafarmaco operanti nella Regione Molise (circa 50 unità iscritti alla Fedaiisf), rispettando la giusta precedenza a chi si trova in prima linea nella lotta contro il virus, vengano inseriti,come già avvenuto in altre Regioni
(Calabria, Basilicata, Campania, Umbria, Puglia,ecc), quanto prima nei piani di vaccinazione anti-Covid al pari di tutte le altre figure professionali riconosciute dal Ssn e con le quali ci troviamo quotidianamente a operare ed a condividere i medesimi luoghi di lavoro (cliniche, ospedali e ambulatori medici».