Lavorare da casa durante una pandemia: 4 lezioni apprese
TERMOLI. La pandemia di Covid-19 ha messo a dura prova tutti i settori della vita delle persone. Numerose attività commerciali sono infatti state costrette a chiudere per molti mesi, la scuola si è dovuta svolgere a distanza e molti settori lavorativi hanno iniziato a utilizzare lo smart working. Lavorare da casa, fortunatamente, ha permesso a molti lavoratori di continuare a svolgere la propria attività. Basti pensare ai liberi professionisti, ma anche ai dipendenti del settore pubblico. Per molti, però, si è trattato di un vero e proprio sconvolgimento lavorativo, non essendo abituati a questa modalità. Dopo ormai più di un anno, si può affermare di avere imparato molto sullo smart working. Nonostante la situazione generale stia migliorando, è probabile che molte aziende decidano di continuare a utilizzare il lavoro da casa. Di seguito, si riportano 4 lezioni importanti che sono state imparate in circa un anno di smart working.
L’importanza della sicurezza informatica
Al di fuori dell’ufficio, non si hanno a disposizione tutti i sistemi di sicurezza che in genere si utilizzano in azienda; per questo motivo si è spesso vulnerabili ad attacchi da parte di malintenzionati, che sono notevolmente aumentati nell’ultimo periodo. Dopo quasi un anno di smart working, si è ormai consapevoli della necessità di proteggere i dati sensibili. Un’efficace soluzione di protezione consiste nell’utilizzo di una VPN, ossia una rete privata virtuale che garantisce sicurezza e privacy. Questo servizio è infatti in grado di crittografare il traffico: in questo modo, se anche un malintenzionato dovesse impadronirsi di dati sensibili, non sarebbe in grado di decifrarli. Inoltre, una VPN permette di mascherare il proprio indirizzo IP, rendendo impossibile risalire all’identità dell’utilizzatore della rete.
Non bisogna poi dimenticarsi dell’importanza dei software antimalware, che permettono di eliminare i malware, piccoli programmi spesso scaricati e installati senza accorgersene, la cui presenza può compromettere seriamente il corretto funzionamento di un sistema. Ad esempio, un malware può dar vita a una connessione nascosta verso un server gestito da un hacker, che così può avere accesso ai dati personali dell’utente. Infine, è buona norma proteggere i propri account con password alfanumeriche forti, che andranno cambiate periodicamente per maggiore sicurezza. Eventualmente, è anche consigliabile ricorrere a sistemi di autenticazione a due fattori (password più codice speciale inviato all’utente tramite SMS o apposita app): in questo modo, se anche un malintenzionato dovesse impadronirsi delle password dell’utente, non sarebbe in grado di accedere ai suoi account.
Creare il proprio ufficio anche a casa
Lo scoppio della pandemia da Covid-19 è stato del tutto improvviso, così come la decisione, da parte di enti pubblici e aziende, di iniziare a sfruttare lo smart working. Pertanto, i lavoratori hanno iniziato a lavorare da casa, spesso però senza darsi delle regole e separare l’ambito lavorativo da quello domestico. Di conseguenza, è stato facile incorrere in situazioni di confusione e scarsa produttività. Queste difficoltà hanno comunque permesso di apprendere una lezione fondamentale: in caso di smart working, bisogna predisporre un proprio spazio in cui lavorare, ad esempio una stanza da usare come ufficio o anche una semplice scrivania personale e ordinata, preferibilmente in una zona tranquilla dell’abitazione.
Trovare il giusto equilibrio tra lavoro e tempo libero
Lavorare in ufficio consente di separare la propria attività dalla vita personale e, una volta rientrati a casa, di potersi dedicare ai propri cari o alle proprie passioni. Anche con lo smart working è importante darsi degli orari di lavoro proprio come se si andasse in ufficio, facendo delle pause ed evitando rispondere alle e-mail dopo una certa ora. In caso contrario, si correrebbe il rischio di terminare la giornata lavorativa troppo tardi, senza concedersi il giusto riposo. È fondamentale, infatti, tenere a mente di prendersi cura della propria salute sia fisica che mentale. Il tempo normalmente impiegato per recarsi in ufficio può essere sfruttato per fare una passeggiata nel parco o per fare giardinaggio: quindi, lo smart working, se opportunamente gestito, può permettere di avere più tempo a disposizione per sé stessi.
Essere sempre pronti ai cambiamenti
Una lezione che è stata sicuramente appresa in questo anno di pandemia è che bisogna sempre sapersi adattare ai cambiamenti. In tutto il mondo, le persone si sono trovate costrette ad affrontare situazioni spesso nuove, come partecipare a riunioni virtuali o svolgere esami sotto l’occhio vigile della videocamera. Queste esperienze hanno permesso di capire che è possibile modificare e adattare qualsiasi abitudine in base a nuove esigenze. Pertanto, non bisogna opporsi ai cambiamenti, ma sfruttare questa occasione per scoprire nuove capacità personali.