TERMOLI. Da cosa prende le mosse il Consorzio Termolise-Mare di Rio Vivo-Marinelle? Da una situazione di sfacelo ambientale e urbanistica, che negli ultimi decenni si è declinata solo nel profondo degrado.
Per renderci conto della situazione che avviluppa il quartiere di Rio Vivo-Marinelle, comprensorio di pregio che sfocia sul litorale Adriatico a Sud di Termoli, prendendo le mosse da ferrovia e statale 16, ci siamo recati di persona e il biglietto da visita, davvero poco ospitale e ancora meno accattivante è quello che è sotto gli occhi di tutti. Vegetazione selvaggia che rischia di trasformarsi in carburante per incendi devastanti, incuria, abbandono di rifiuti e manutenzione al minimo storico, con canali letteralmente ostruiti, ponticelli senza protezione e sedi stradali sconnesse.
Ci sono porzioni recintate in malo modo con rifiuti ingombranti a vista strada e per chi percorre la viabilità interna dalla zona della Bufalara sino allo sbocco dei canali, è uno scenario da incubo. Possibile che nessuno interviene? Il presidente del Consorzio, Antonio Di Rocco parla di una depredazione dell’area di maggiore vocazione turistica con azioni anche di scarsa legittimità.