Reddito di base: altro che poltroni, percettori attivissimi nel cercare lavoro

Il progetto ven 21 gennaio 2022
Attualità di Sabina Sestu
4min
Reddito di base: altro che poltroni, percettori attivissimi nel cercare lavoro ©https://commonfare.net/
Reddito di base: altro che poltroni, percettori attivissimi nel cercare lavoro ©https://commonfare.net/

Sussidio sì. Sussidio no. La discussione sul reddito di base infiamma gli animi non solo in sede parlamentare ma anche, e forse soprattutto, tra i commensali dei salotti e gli avventori del bar. È un argomento che travalica i confini, sempre attuale sia nei Paesi in cui viene elargito a tutti i cittadini, sia in quelli in cui è un sogno mai avverato. Le perplessità sull’aiuto di Stato ai cittadini senza reddito da lavoro si susseguono senza sosta, scatenando un vortice di emozioni che vanno dal più tenue disappunto al più forte risentimento, se non proprio odio, verso coloro che lo percepiscono. Il reddito di base rende i cittadini poltroni e fannulloni? Disincentiva la ricerca del lavoro tra i percettori? Queste domande se le sono poste anche i ricercatori olandesi dell’Università di Leida  Fenna Poletiek e Bastian Vuyk, psicologi cognitivi, e Erik Kwaadsteniet, psicologo sociale. Ma a differenza delle chiacchiere da bar e da salotto, gli psicologi olandesi hanno studiato il fenomeno scientificamente. A finanziare la ricerca è stato il FNV, la confederazione sindacale dei Paesi Bassi. Gli studiosi hanno scoperto che i percettori del reddito di base non solo non lavorano meno ma, al contrario, sono più motivati a cercare il lavoro più adatto a loro.  

Per scoprire gli effetti sul comportamento delle persone che percepiscono il reddito di base, gli psicologi olandesi hanno simulato la struttura delle ricompense di diverse forme di sicurezza sociale.

“Abbiamo assegnato delle attività da svolgere al computer – ha spiegato il professor Kwaadsteniet – In diverse serie di esercizi, che rappresentavano i mesi in cui dovevano lavorare, i partecipanti hanno svolto dei compiti noiosi in cui dovevano mettere dei punti su una barra. Più ne facevano più soldi guadagnavano.”

Tre le condizioni sottoposte a ricerca dagli psicologi: nessuna previdenza sociale, un sistema di benefici condizionati e un reddito di base incondizionato.

“Nella condizione senza previdenza sociale – ha detto De Kwaadsteniet – i partecipanti al test non hanno ricevuto alcuna somma di base. Nel beneficio condizionato percepivano una somma di base che perdevano nel momento in cui iniziavano a lavorare. Nella condizione del reddito di base ricevevano la stessa somma di base ma non la perdevano nel momento in cui iniziavano a lavorare.” Il risultato dell’esperimento ha mostrato chiaramente che il reddito di base incondizionato non ha affatto intaccato la volontà delle persone di lavorare, né quella di svolgere al meglio il proprio lavoro e non è neppure aumentata l’aspettativa di salario.

“Nelle discussioni sul reddito di base – ha dichiarato la professoressa Fenna Poletiek – viene spesso affermato che le persone staranno sedute a non far nulla se dai loro soldi gratis.” La psicologa non ha riscontrato, nel suo studio, nessun indizio del genere.

Il sistema del benefico condizionato, per quanto attiene la volontà di cercare un lavoro, ha dato prova di avere un effetto negativo sul comportamento umano. “Non appena ti trovi in una situazione in cui perdi il beneficio se inizi a lavorare – ha affermato De Kwaadsteniet – ti senti demotivato. Lo abbiamo riscontrato in quasi tutti gli esperimenti.”

Il fenomeno in cui accettare un lavoro retribuito comporta la perdita o la riduzione del beneficio è anche noto come la trappola del beneficio. “Questo è lo svantaggio di fare pressione sulle persone affinché facciano domanda di lavoro – ha chiarito Poletiek – Se ricevi un sussidio e trovi lavoro, questo porta sì a un potenziale miglioramento ma, allo stesso tempo, anche a una situazione incerta per il futuro. Non hai questa incertezza se mantieni i tuoi benefici.” Per evitare questo rischio e questa incertezza, infatti, le persone tenderanno a non cercare lavoro.  

In studi precedenti è stato affermato che le donne lavorano meno se ricevono un reddito di base. “Negli studi sociologici si è visto che un reddito di base è sfavorevole alla partecipazione delle donne nel mercato del lavoro – ha asserito la professoressa Poletiek - Ma io e i miei colleghi non abbiamo riscontrato queste differenze di genere nella nostra ricerca. I nostri risultati dimostrano che quanto è stato riscontrato negli esperimenti sociologici non è legato alle sole differenze di genere. Non ha nulla a che fare con la volontà delle donne di lavorare. Le donne generalmente guadagnano meno degli uomini e si accollano la maggior parte delle responsabilità di cura. Questo è il motivo per cui è molto più probabile che scelgano di scambiare il lavoro retribuito con ruoli di cura se ricevono un reddito di base.”

Dalla ricerca olandese emerge anche un’altra scoperta interessante: le persone che percepiscono un reddito di base si sentono invogliate e motivate a ricercare il lavoro che meglio si adatta a loro.  “Abbiamo misurato se i partecipanti al test sono ambiziosi e se vogliono fare il meglio che possono – ha continuato Poletiek – Sono disposti a svolgere un lavoro stressante o sono contenti di fare un lavoro semplice purché guadagnino qualcosa?” Questa attitudine soggettiva verso il lavoro, ossia il grado di ambizione, si è rivelato un determinante più forte nei partecipanti al test che percepivano un reddito di base rispetto a quelli degli altri due sistemi.

“Questa è una scoperta importante – ha affermato Poletiek – in quanto potrebbe indicare che la sicurezza di un reddito di base offre alle persone lo spazio e il tempo per trovare il lavoro che meglio si adatta alle loro attitudini, motivazioni e abilità personali. In questo modo si ottiene una migliore corrispondenza tra datore di lavoro e dipendente – ha concluso la psicologa – Questo sarebbe anche un vantaggio per i datori di lavoro.”  

Fonte: https://phys.org/news/2022-01-basic-income-people-willingness.html

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