Lucio Dalla, l’uomo oltre il mito: a tu per tu con il Comandante Michele Bottalico
TERMOLI. Oggi, nel giorno del decimo anniversario della morte del grande Lucio Dalla, abbiamo incontrato grazie al gancio Pasqualino Marinucci, colui che per tanti anni è stato il comandante della barca di Lucio il “Brilla & Billy”, i nomi dei due splendidi esemplari di cani Labrador di Lucio, Michele Bottalico: è questo il nome del Comandante che, per Lucio, è stato anche molto di più. Amico, confidente e pure compare di battesimo avendo preteso lo stesso Lucio di battezzare Paolo, il figlio di Michele.
Con lui, che oggi lavora sulla Santa Lucia, la nuova nave che presto collegherà Termoli alle Isole Tremiti, è stato un remake, seppur breve, dei suoi ricordi legati da amicizia profonda che andavano oltre i rapporti di lavoro con il maestro e artista Lucio Dalla: da come ne ha parlato traspariva tutto il suo voler bene all’uomo Lucio Dalla. I suoi occhi, mentre ci parlava, luccicavano di commozione.
Qualche aneddoto: per esempio il suo primo incontro alle Tremiti con Lucio è davvero tutto da ridere, perché Lucio oltre ad essere Artista era anche una persona umile che non se la tirava affatto e non amava le etichette burocratiche. A lui piaceva stare anche per ore parlare ridere e scherzare con la gente semplice, difficilmente amava presenziare a manifestazioni di facciata non realistiche. Grazie a Michele, il comandante di Lucio Dalla che lui non chiamava Comandante ma in dialetto Manfredoniano come ha raccontato lo stesso Michele al grande giornalista Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, lo chiamava “Cumpè“.
Abbiamo raccolto la sua testimonianza nel giorno più triste, il decimo anniversario della morte di Lucio, ma anche per tutti coloro che, come noi, lo amavano per il patrimonio artistico che ci ha dato e lasciato in eredità e anche come uomo davvero speciale.