Ponte Termoli-Chorzow per aiutare i profughi: la testimonianza di Ewa

Dentro la guerra mer 09 marzo 2022
Attualità di La Redazione
3min
Ponte Termoli-Chorzow per aiutare i profughi: la testimonianza di Ewa

TERMOLI. La conosciamo da molti anni, è lei l’ufficiale di collegamento tra la città polacca di Chorzow e Termoli. Ufficiale di collegamento per carità solo come locuzione, non come incarico militare… Parliamo di Ewa Przywara. Le due località sono gemellate da 22 anni ed Ewa è la delegata del Comune di Chorzow ad avere contatti con l’amministrazione adriatica. Si trova nella parte di Polonia prossima al confine con la zona di Leopoli dell’Ucraina, e da quasi due settimane sta vivendo quotidianamente il dramma della guerra scatenata dai russi e l’esodo dei profughi.

«Un messaggio per gli amici di Termoli, da tanti ci lega questa amicizia questa unione, da 22 anni praticamente, e spero di festeggiare insieme questo anniversario.  

Stiamo vivendo un periodo molto triste che ci sta portando molta inquietudine e dolore.

La situazione in Ucraina, che osserviamo e viviamo e terrificante.

Ogni ora arrivano tante persone in Polonia dall'Ucraina. Fino ad oggi quasi un milione. Tante persone che sono scappate da questo inferno, hanno lasciato le loro case, soprattutto ci sono le donne ed i bambini. Molti arrivano in treno, il viaggio dura a volte 2,3 giorni. Molti sorpassano la frontiera a piedi. Al loro arrivo vengono subito aiutati, spesso vengono raggiunti da autobus e macchine private per portare loro soccorso. Ricevono cibo, vestiti e l’aiuto dei medici. Molti hanno bisogno di essere curati subito in ospedale, perché necessitano di interventi chirurgici. Arrivano in diverse città della Polonia.

A Chorzow, il comune ha organizzato un centro di aiuto fin dall’inizio della guerra. In questo centro d’aiuto sono stati portati tanti doni da tantissime persone. In questa situazione così triste quello che ci dà tanta speranza e tanta gioia è la solidarietà che viene dimostrata da molti. Chorzow è gemellata da 22 anni con Termoli. Abbiamo organizzato insieme tanti begli eventi di sport, di cultura di musica. Speriamo di poter continuare il più presto possibile. Chorzow e gemellata anche con Tarnopol in Ucraina. E la sono già stati mandati 3 - 4 tir, pieni di cose di cui le persone che si trovano lì hanno bisogno. Quasi ogni scuola, ogni centro, ogni scuola materna organizza la raccolta dei beni e aiuta con il grande cuore. Anche il mio centro di cultura mancano tante cose.

Le persone private offrono le loro case. Gli imprenditori che si occupano del fitto delle case offrono gratuitamente alloggio, lo stesso vale per i ristoranti, le pasticcerie...

Anche gli attori del teatro di Katowice hanno disdetto gli spettacoli per andare alla frontiera e offrire il proprio aiuto agli ucraini che fuggono dalla guerra.

Il rifugio per i cani accoglie gli animali che sono arrivati in Polonia al seguito dei loro padroni ucraini.

Poi ci sono le altre iniziative, si organizzano le attività per i bambini, per aiutarli a superare l’incubo da cui sono fuggiti e fargli nascere un sorriso. Si organizzano incontri, gite nei boschi. Le persone specializzare in dogoterapia fanno attività per i bambini con i loro cani. A queste attività partecipano i bambini ucraini con le loro mamme e anche i bambini polacchi con le loro mamme. Si integrano.

Si organizzano anche attività per persone diversamente abili. Tutte queste attività manuali, musicali e sportive danno tanta gioia ai bambini e riesce a far dimenticare loro un po' la paura e l’incubo della guerra.

I bambini polacchi regalano i giocattoli a quelli ucraini. Davvero la solidarietà è tanta.

Si organizzano i posti per dormire nelle sale, nelle palestre delle scuole. Sono state organizzate delle mense e i ristoranti offrono a loro volta pasti caldi.

Ci anche sono le testimonianze dirette. Io e il mio gruppo dove insegno italiano per esempio abbiamo raccolto queste testimonianze. Io per esempio ho chiamato una mamma per sapere come stava, e ho saputo che durante le ferie, ossia le due settimane di vacanze invernali, è andata insieme al marito e ai loro due figli a trovare i propri genitori in Ucraina, sono stati bloccati e sono riusciti a tornare solo qualche giorno fa. Ho parlato solo con la signora per telefono, era felice di aver ritrovato la pace ma era talmente triste per aver dovuto lasciare suo marito. Dividersi da lui e non sapere quando lo rivedrà e quando i loro figli di un anno e l’altro di 11 potranno riabbracciare il loro papà. Speriamo che questa situazione finisca presto e poter ritornare presto a una vita pacifica. Dobbiamo darci tanta speranza tutti assieme e tanto ottimismo. Un abbraccio forte cari amici, da parte mia e da parte della città di Chorzow». 

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