Servizi e polemiche

L'osservatorio lun 14 marzo 2022
Attualità di Claudio de Luca
2min
Bagno chimico ©Rifaidate
Bagno chimico ©Rifaidate

Con l'urticante termine 'cesso', il popolino intende riferirsi, 'sic et simpliciter', al comune gabinetto. Il lettore non storca la bocca perché, nel 2013, fosse volgare o meno, questo aggeggio (che Camilleri chiama, in sìculo, 'camerino di comodo'), ebbe l'onore di meritare una 'giornata d'onore' conferita nientepopodimeno che dai componenti dell'Assemblea generale delle Nazioni unite. D'altronde non va scordato che la parola 'cesso' vanta ascendenze illustri, derivando dal latino di Virgilio ('secessus' = appartato). In effetti, un tempo, i gabinetti sorgevano solitamente in luoghi isolati e ritirati; al punto che, poi, ne derivò il termine 'ritirata'. Dopo l'illustre riconoscimento delle Nazioni unite, il 19 novembre è diventata la ... "Giornata mondiale del gabinetto", nata per mettere in luce il problema della mancanza di adeguati servizi igienici nel mondo. Difatti, seppure un 'water' in casa sia oggi considerato un fatto normale, l’Onu ha voluto comunque ricordare che - nel mondo - sono ben 2,5 miliardi le persone che non hanno accesso a servizi igienici adeguati: in pratica una persona su 3 non ne dispone) ed un altro miliardo è costretto a 'liberarsi' all’aperto, usando - incongruamente - cespugli, campi, canali, fossi, sacchetti di plastica... Campobasso, invece, si sarebbe collocata all'avanguardia in questo settore grazie alla lungimiranza di qualcuno. Vediamo perché attraverso un recentissimo fatto di cronaca.

Un po' come per la mitica 'secchia rapita' (quella cantata dal Tassoni che - a Bologna - diventò nel Trecento un 'casus belli'), nel lontano 2012 accadde nel capoluogo molisano un 'litigio' analogo. L'allora Sindaco Di Bartolomeo (+) decise che le porte di Castel Monforte andavano aperte ai turisti. Ma occorreva predisporre, immantinenti, un bagno nel caso che gli ospiti fossero stati, per avventura, in debito di prostata o si sentissero non in pace a causa dei cupi mugugni dello sfintère. Detto, fatto, la struttura comunale fu incaricata di provvedere per le vie brevi a ... tale bisogno collettivo; e ciò soprattutto al fine di evitare che i visitatori avessero a liberarsi nascondendosi dietro i mastodontici portoni del complesso edilizio molisano. Negli anni che seguirono, il successivo Sindaco (Battista) diede continuità a quell'accorta scelta, ma il cons. Cretella (M5s), èmulo del Conte di Culagna, protagonista della sunnominata tenzone fra Bologna e Modena, si premurò di denunciare il fatto alla Squadra mobile. A suo giudizio, quella indèbita collocazione sarebbe stata situata benché carente di una formale determinazione di impegno e senza una previa gara d’appalto bandita 'ad hoc'. A distanza di 10 anni (la Giustizia accortamente 'riflette' molto, almeno in Molise!) i responsabili della struttura comunale dell'epoca sono usciti assolti da ogni addebito - con formula piena - "perché il fatto non sussiste". E così l'incolpevole 'camerino di comodo' aveva continuato a svolgere la propria funzione anche con la Giunta Gravina, di cui - nel frattempo - è diventato assessore il denunciante Cretella, sopra citato, di recente diventato noto per avere abbellito ("motu proprio") i passaggi pedonali delle strade del capoluogo con figure colorati di animali, in prospettiva, poste in continuità, contro ogni regola imposta dalle leggi vigenti in materia di circolazione stradale. E ciò al sottolineato fine di rendere più 'aggraziate' le 'zebre' locali.

Si è conclusa, così, a distanza di ben dieci anni, l'ennesima storia locale, 'guidata' da un 'censore' che aveva gridato allo scandalo, vergando messaggi a piene mani sui 'social', accusando gli avversari "di disonestà e di clientelismo", solo per essersi preoccupati dei 'bisogni' dei turisti che, altrimenti, avrebbero dovuto 'arrangiarsi' dietro i battenti delle porte di Castello Monforte.

Claudio de Luca

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