In fuga dagli orrori della guerra, la storia di Anastasia e dei suoi due bimbi
TERMOLI. Ci hanno contattato ieri, arrivata una famiglia ucraina con bambini, tante necessità a cui provvedere. Abbiamo fatto da ponte col Sae 112, dove alle 16, i volontari hanno accolto i profughi, provenienti dallo scenario di guerra.
Il dramma di chi fugge dagli orrori dell’invasione russa in Ucraina, come la giovane mamma, di 27 anni, Anastasia, con in braccio due bambini piccolissimi Sofia che proprio oggi compie 5 anni e Svigtoslav che ha appena 16 mesi che hanno dovuto come tanti loro connazionali lasciare la propria città Mykolaïv e anche il marito e papà dei piccoli che per la legge di guerra non poteva fuggire.
Percorrendo a piedi una strada infinita, nel freddo gelo di quelle lande, alla fine sono riuscite ad arrivare in Polonia prima e poi tramite alcune conoscenze, arrivare qui da noi accolte con tanto affetto da queste amiche che sono a Termoli per lavoro come Tatiana che parla bene l’italiano da oltre 20 anni e ci spiega quale odissea hanno dovuto subire la giovanissima mamma Anastasia e i suoi due figlioli. Sono arrivati in pratica qui in Italia con i solo vestiti che avevano addosso, ora sono stati accuditi, dai volontari della Sae 112, per loro un passeggino per poter portare meno faticosamente il più piccolo Svigtoslav, indumenti e altri generi di prima necessità.
L’associazione ha dato ai bimbi anche la possibilità grazie a una dirigente scolastica la possibilità di inserimento nella scuola dell’Infanzia, alla piccola e graziosa Sofia che oggi finalmente i suoi bellissimi occhi azzurri, possono sorridere un po’.
Per la piccola Sofia, un regalo di compleanno inatteso: i volontari hanno donato una bicicletta rosa e lei davvero felicissima ha pronunciato le prime parole in Italiano, un timido grazie.
Anastasia, la mamma di questi due bellissimi bimbi, con anch’essa bionda con due occhi azzurri luccicanti però non di gioia, ma di commozione e di paura quella paura che hanno toccato con mano ogni volta che a Mykolaïv suonavano le sirene che preannunciavano bombardamenti. Ora per fortuna grazie alle amiche connazionali e anche alla generosità degli italiani in questo caso i termolesi per mano anche associazione Sae 112 che si è messa totalmente a loro disposizione, faranno di tutto per non abbandonarli, anzi se qualche nostro lettore leggendo la storia triste di Anastasia e i suoi piccoli indifesi vorrebbero contribuire lo potranno fare mettendosi in contatto con l’associazione suddetta che ha la sede in via Perrotta, ex Nautico.