“Pillole” sulla sicurezza in casa e nei luoghi di lavoro: gli estintori

La prevenzione lun 28 marzo 2022

Tratteremo, con la massima sintesi e semplicità possibile, argomenti e curiosità, legati alla nostra ed altrui sicurezza, alla prevenzione, alla conoscenza tecnica e delle normative.

Attualità di La Redazione
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Un estintore ©http://www.estintori.info/
Un estintore ©http://www.estintori.info/

TERMOLI. Nella puntata precedente abbiamo visto i pericoli del fuoco. Giorgio, un mio carissimo amico, mi ha scritto chiedendomi di spiegare l’utilizzo pratico dell’estintore, cosa che farò con molto piacere.

Tralasceremo, proprio per essere semplici e pratici, le normative di riferimento e le caratteristiche prettamente tecniche.

Prima di tutto bisogna sapere che gli estintori si possono usare solo per spegnere piccoli principi d’incendio. Per incendi più consistenti si usano estintori carrellati di grosse dimensioni o altri specifici presidi e mezzi, gestiti solo da addetti antincendi specializzati.

Le tipologie più comuni ed usate di estintori che troviamo nelle varie attività o uffici sono due:

Estintori a polvere ed estintori a CO2 (Anidride carbonica).

Differiscono per l’agente estinguente, polveri (polveri antincendio spesso miscele con bicarbonato di sodio o di potassio, solfato d’ammonio ecc.) e CO2 - anidride carbonica

gas inerte che sotto pressione diventa liquido per l’azione antincendio vengono sfruttate le caratteristiche refrigeranti e soffocanti.

Come si riconoscono?

Tutti gli estintori sono di colore rosso e si presentano come delle bombole, quello che ha come agente estinguente una polvere specifica si riconosce perché, oltre ad avere un piccolo manometro, ha un tubo in gomma con un beccuccio per farla uscire e dirigerla verso il principio d’incendio.

L’estintore a CO2 (si legge ci-o-due) si presenta come una bombola unica ed ha, come erogatore, un tromboncino che permette al gas di passare velocemente dalla fase compressa liquida a quella di nuvola gassosa utile per spegnere l’incendio.

L’estintore a polvere, più economico, può essere usato per diverse tipologie di principio d’incendio, escludendo quelle dove la polvere può creare danni ai materiali presenti, ma non coinvolti nell’incendio (pannelli elettronici con relè, tastiere, pulsantiere ecc.).

L’estintore a CO2, più costoso, viene generalmente impiegato per principi d’incendio che coinvolgono apparecchiature elettriche, quadri elettrici e materiali o attrezzature che potrebbero essere danneggiati dalle polveri.

Ogni estintore ha un’etichetta dove in alto compare la scritta in stampatello “ESTINTORE” poi la scritta POLVERE o CO2 Anidride carbonica con le quantità contenute. Seguono dei disegni che indicano le operazioni da fare per usarlo e poco più sotto per quali tipologie d’incendio è efficace.

Si potrà leggere anche se è adatto all’utilizzo su apparecchiature in tensione (cioè collegate alla rete elettrica).

L’etichetta termina con le avvertenze (es. areare il locale dopo l’utilizzo), i riferimenti normativi, tecnici ed i dati della ditta costruttrice.

Ogni estintore è dotato di un piccolo bastoncino di metallo o plastica (spina di sicurezza) inserito nel manico che ne impedisce l’attivazione accidentale; per l’utilizzo afferrare l’anello a cui è collegata la spinetta ed estraila da un lato dell’impugnatura.

Dopo aver tolto la “spina di sicurezza” l’estintore è pronto per essere utilizzato.

Con una mano si impugna la maniglia e con l’altra il tubo erogatore, si preme a fondo la leva superiore (rispetto alla maniglia) consentendo così la fuoriuscita dell’agente estinguente che dirigeremo verso l’incendio.

Bisogna azionare l’estintore alla giusta distanza dalla fiamma, per colpire il focolaio con la massima efficacia del getto, tenendo presente che può raggiungere circa quattro/cinque metri (estintore a polvere).

Dirigere il getto dell’agente estinguente verso la base delle fiamme.

 Agire in progressione, iniziando a dirigere il getto sulle fiamme più vicine per poi proseguire verso quelle più lontane.

Durante l’erogazione muovere leggermente a ventaglio il tubo dell’estintore.

Ci si può avvicinare gradualmente alla fonte dell’incendio man mano che il fuoco si spegne e le fiamme vengono soffocate.

Se si tratta di un incendio di liquido infiammabile, operare in modo che il getto non causi la fuoriuscita del liquido al di fuori del recipiente per evitare la propagazione dell’incendio.

Se all’aperto operare sempre con il vento alle spalle.

Se stai usando un estintore ad anidride carbonica, non appoggiare le mani sulla tromba in plastica di erogazione perché diventa estremamente fredda e se sei al chiuso arieggia l’ambiente al più presto per evitare problemi di respirazione.

Un normale estintore contiene abbastanza sostanza estinguente per un’erogazione sufficiente allo spegnimento di un principio d’incendio; se hai esaurito la carica ed il fuoco non è stato spento, arretra chiudendo, se possibile, la porta del locale interessato ed attendi l’arrivo dei vigili del fuoco.

Comunque, in presenza di un incendio, chiamare o far chiamare subito i vigili del fuoco anche per le operazioni e/o valutazioni di sicurezza seguenti.

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Per contatti, richieste per trattare specifici argomenti nei prossimi appuntamenti, curiosità e domande, utilizzate la seguente email sicurezza.prevenzione360@gmail.com.

Aldo Ciccone (Anvvf Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale)

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Mascherine;

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Allarme gas;

Sostanze tossiche e velenose;

Acqua.

Fuoco.


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