«Isole Tremiti-San Nicola: chiediamo trasparenza e controlli sui lavori di restauro»
ISOLE TREMITI. Si avvicina la stagione turistica, che vivrà un prologo significativo già dal ponte pasquale e assume rilevanza maggiore anche quanto accade alle Isole Tremiti.
Del progetto di ristrutturazione dell’abbazia di San Nicola se ne è parlato molto. L’Isola di San Nicola è il centro nevralgico della storia e la cultura delle Isole Tremiti, con il castello e la sua fortezza che costituiscono il vero simbolo di questo piccolo arcipelago.
Un gruppo di cittadini ha lanciato una petizione, «Isole Tremiti-San Nicola: chiediamo trasparenza e controlli sui lavori di restauro», il titolo dell’iniziativa su Change.org.
«Nel 2016 è stata stanziata una somma pari a circa 20 milioni di euro, finalizzata alla creazione di un progetto che avrebbe previsto importanti opere di restauro, recupero e valorizzazione di varie zone dell’isola: area portuale, borgo, abbazia, contesto paesaggistico e aree cimiteriali; oltre a un imponente intervento di manutenzione del castello e della fortezza. Le opere dovevano essere create per garantire la piena fruibilità dei Beni Culturali dell’isola affinché torni a rappresentare il vero fulcro culturale delle Tremiti. I progetti che sono stati approvati sembrerebbero molto contraddittori e la loro attuazione sarebbe molto lontana dagli scopi perseguiti dal Ministero per i Beni Culturali.
Ad esempio, il progetto più allettante, risulterebbe la realizzazione di un albergo all'interno dell'immobile principale dell'abbazia di Santa Maria a Mare, per un valore complessivo attorno i 4 milioni di euro, per meno di 50 posti letto e una sala polivalente ad uso convegni. Per non parlare dei presunti lavori inutili o che non hanno la priorità assoluta, come la pavimentazione nell’area portuale che andrebbe a ridosso della spiaggia, riducendone di fatto l’area oppure la creazione di sale convegni in punti decisamente impervi e che verrebbero quasi mai utilizzate. Ma quello che di recente ha suscitato notevoli dubbi, sfociati anche in sentimenti di incredulità ed indignazione, è stata l’applicazione dell'intonaco bianco sulle mura della marina, che ha cancellato per sempre la loro antica e gloriosa storia. Vogliamo che tutti i simboli di San Nicola e cioè l’abbazia, la fortezza, il chiostro, la marina, il Borgo e l’area cimiteriale, che versano tuttora in uno stato precario e di abbandono abbiano la priorità assoluta, che siano definitivamente messi prima di tutto in sicurezza e gli sia poi dato il risalto che meritano, al fine di rispecchiare i reali scopi perseguiti con l’elargizione dei fondi del Ministero della Cultura.
Vogliamo puntare i riflettori su quello che sta succedendo, e pertanto chiediamo che vengano eseguiti dei controlli sui progetti e sull’operato delle imprese che stanno lavorando su San Nicola. Sentiamo il dovere di dedicare la giusta attenzione, sensibilizzando le istituzioni locali, regionali, nazionali e l’opinione pubblica, poiché il rischio è che lo sforzo si concentri esclusivamente su progetti che generano profitti ovvero su opere inutili, a discapito dei simboli culturali, che versano in un preoccupante stato pericolante e di incuria, e per evitare di incorrere nell’ennesimo spreco di denaro pubblico, come già successo nel recente passato con il dissalatore e l’ascensore caduti ormai in disuso». Firmato: i cittadini che hanno a cuore le Isole Tremiti.