“Uso il corpo con la testa”: studenti a lezione di educazione sessuale

La prevenzione mar 12 aprile 2022
Attualità di La Redazione
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“Uso il corpo con la testa”: studenti a lezione di educazione sessuale ©Termolionline.it
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“Uso il corpo con la testa”: studenti a lezione di educazione sessuale

TERMOLI. Dopo gli incontri di martedì al liceo Classico e di mercoledì all’istituto Alberghiero, si è chiuso al liceo artistico “B. Jacovitti” di Termoli, venerdì scorso l’incontro sulla sensibilizzazione e prevenzione delle malattie trasmesse sessualmente, dal nome “Uso il corpo con la testa”, rivolto agli studenti degli istituti superiori, organizzato dalla Conferenza donne democratiche del Molise in collaborazione con l’associazione “Mai più sole non una di meno. Termoli”. 

Una campagna di sensibilizzazione e prevenzione sulle malattie trasmesse sessualmente rivolta agli studenti degli istituti superiori. Protagonisti il ginecologo Dino Molinari, direttore facente funzioni del reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale San Timoteo di Termoli e la dottoressa Rossella D’Anversa psicologa cognitivo comportamentale-analista del comportamento. Per le due componenti, politica e civica, presenti Manuela Vigilante, Giulia Di Paola e Diva Cuculo, oltre alla dirigente scolastica, Maria Maddalena Chimisso. «Un’iniziativa nata con la finalità di ribadire ai giovani l’importanza di tenere alta l’attenzione ricordando loro che è possibile vivere sessualità e affettività con consapevolezza e conoscenza, senza mettere a rischio la propria salute e quella delle altre persone - ha detto Manuela Vigilante - utilizzare il proprio corpo, rispettare il proprio corpo e quello del partner».

Perché parlare di malattie sessualmente trasmissibili? Perché negli anni il primo rapporto sessuale è sceso all’età adolescenziale, circa il 15% ha il suo primo rapporto a 14 anno e, ogni anno 1 adolescente su 20 presenta una IST batterica e l'età in cui tali infezioni si acquisiscono diventa sempre più bassa (Oms).

«Questi argomenti vanno affrontati subito- ha spiegato il dottor Molinari- e non solo dobbiamo parlare di malattie e infezioni sessualmente trasmissibili ma bisogna parlare anche di gravidanze indesiderate. I ragazzi hanno consapevolezza dei rischi nel momento in cui questi argomenti vengono trattati e affrontati. C’è, però, una buona percentuale che queste cose le sa, sanno cosa devono fare, qual è il periodo fertile per evitare una gravidanza indesiderata ma è meno frequente che sappiano l’argomento riguardante le malattie». Una banale infezione sessualmente trasmessa può portare anche il cancro. L’incidenza delle IST nel mondo è in continuo aumento e la loro prevenzione rappresenta uno degli obiettivi prioritari di sanità pubblica.

«Noi come scuola abbiamo sicuramente il compito di istruire- ha spiegato la dirigente scolastica Maria Maddalena Chimisso - ma abbiamo anche il compito di educare e formare i nostri giovani. Per alcuni settori come questo, la collaborazione con l’extra-scuola, in questo caso con l’associazione che si avvale di competenze specialistiche, come quella del dottor Molinari, è un’occasione preziosa per i nostri studenti per conoscere, imparare, per poter porre domande che nell’ambito della normale attività di classe loro potrebbero non fare. È un’occasione fondamentale per loro. La prevenzione ha necessità di conoscenza. Se non sappiamo quali possono essere i rischi, le infezioni, non faremo neanche prevenzione». «Per i ragazzi, oggi, è stata un’occasione importantissima dove hanno potuto fare domande anche in modo anonimo, lasciando dei bigliettini. Un ciclo di incontri fatti per aiutare le giovani generazioni a capire i rischi che si corrono. Sono stati incontri piacevoli-ha affermato il dottor Molinari- con tematiche importanti che spesso a questa età non sono considerate. Basti pensare che fino a qualche anno fa, parlare di sesso era considerato un tabù. Se prima la prevenzione a 14-15 anni era l’ultimo dei pensieri, al giorno d’oggi dovrebbe essere la base per questi ragazzi». La trasmissione avviene prevalentemente attraverso i rapporti sessuali ma anche attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale, anale, orale) per contatto con i liquidi organici infettivi (sperma, secrezioni vaginali, sangue, saliva, attraverso il sangue (es. trasfusioni, contatto con ferite, scambio di siringhe, tatuaggi, piercing) con i trapianti di tessuto o di organi (come nel caso di HIV, epatite B e C, sifilide)

per passaggio diretto dalla madre al feto o al neonato durante la gravidanza, il parto o l’allattamento (virus HIV, virus dell’epatite B, herpes genitale, sifilide, gonorrea, clamidia). «La prevenzione deve essere vista come una forma di educazione- ha spiegato Giulia Di Paola - e noi come associazione ci muoviamo proprio su questo aspetto. Educare le giovani generazioni a dei comportamenti che siano corretti. Comportamenti che in questo caso riguardano la sfera più intima, sessuale che insegnano il rispetto della persona». La strategia migliore, quindi, è la prevenzione attraverso l’informazione e l’educazione a comportamenti sessuali responsabili.

«Siamo contenti che le dirigenti ci abbiano appoggiate in questa scelta e dobbiamo dire che il bilancio di questi incontri è molto positivo- ha chiosato la Vigilante- sia per quanto riguarda i relatori ma soprattutto per i ragazzi, perché sono stati parte integrante dell’evento, attenti e pronti a capire la tematica trattata».

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