Le Poste Italiane compiono 160 anni e viaggiano verso il futuro
Termoli, Isernia, Campobasso Nel Molise sono 492 i dipendenti distribuiti sul territorio
ROMA. Era il 5 maggio 1862 quando, attraverso un Regio Decreto (riforma postale attuata con la Legge n. 604), videro la luce le Regie Poste Italiane. Il servizio di corrispondenza nazionale fu uno dei tanti regali emersi dall’Unità d’Italia. Seguendo la struttura e l’organizzazione delle Poste di Sardegna, vennero riordinate e centralizzate tutte le aziende di servizi postali presenti sul territorio. Un passo avanti nella vera unione del Paese e, soprattutto, degli italiani. Il segno che la neonata Italia si avviava verso la creazione di una struttura amministrativa pubblica che offriva servizi a tutti i cittadini del regno, è dato dall’introduzione di una tariffa unica per tutto il territorio, resa attuale attraverso l’istituzione del francobollo. Attraverso il Regio Decreto n. 604 si regolarono sia le modalità di raccolta, smistamento, trasporto e distribuzione delle lettere e delle cartoline di tutti i cittadini, sia la creazione di servizi accessori quali raccomandate, assicurate, ricevute di ritorno e vaglia postali.
Le Poste Italiane hanno da allora accompagnato la storia d’Italia. Grazie alla sua presenza capillare sul territorio, ha permesso di tenere unito e informato il Paese anche nei momenti più drammatici, come le due grandi guerre mondiali e la recentissima pandemia da Covid-19. I suoi francobolli celebrativi hanno rinsaldato la nostra memoria storica, mettendo in risalto sia le grandi conquiste che le più grandi avversità che, nel suo oltre secolo e mezzo di attività, hanno interessato il nostro territorio: «Oggi celebriamo Poste Italiane, da 160 anni protagonista della vita economica e sociale del Paese – ha dichiarato Maria Bianca Farina, presidente di Poste Italiane – che nel suo percorso ha sempre tenuto fede alla missione principale di accompagnare il Paese nel suo sviluppo per favorire il progresso economico e sociale. Poste Italiane ha coniugato tradizione e innovazione, adeguando continuamente la sua missione ai tempi, ed ha saputo modernizzarsi per rispondere al meglio al suo compito di supporto ai cittadini, alle imprese e alla Pubblica amministrazione».
Le promesse fatte dalle Poste è quello di continuare a tenere fede all’impegno di servire tutti i cittadini, mantenendo aperti gli sportelli anche nei piccoli e piccolissimi comuni. In Molise sono presenti 166 uffici postali (96 nella provincia di Campobasso e 70 in quella di Isernia); 6 centri di recapito, 82 Atm e 94 Punto Poste. La vocazione sociale di Poste Italiane è stata cruciale e determinante durante la fase più acuta della pandemia, non solo perché ha consentito ai cittadini di continuare ad usufruire dei suoi servizi essenziali, ma anche perché è stata molto attiva nella promozione della campagna di vaccinazione, nella distribuzione di oltre 30 milioni di dosi di vaccini e nella creazione di una piattaforma informatica per le prenotazioni. In Molise le Poste hanno consegnato alle scuole circa 29.000 mascherine, 22.000 nella provincia di Campobasso e 7.000 in quella di Isernia. Anche nella nostra regione Poste Italiane rappresenta uno dei principali datori di lavoro, occupando 492 dipendenti nella provincia di Campobasso e 230 in quella di Isernia; le donne rappresentano il 56% degli occupati (276) nella provincia di Campobasso e il 63% in quella di Isernia (146 dipendenti).
Durante la celebrazione commemorativa dei 160 anni di Poste Italiane si sono succeduti sul palco del centro congressi la Nuvola di Roma personalità del mondo delle istituzioni, tra cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i vice presidenti di Camera e Senato, ministri e rappresentanti del governo e personaggi del mondo dello spettacolo, tra cui Maria Grazia Cucinotta che ha premiato alcuni dipendenti di Poste Italiane che si sono distinti nello svolgimento del loro ruolo durante la crisi pandemica, e Alberto Angela che ha raccontato magistralmente la storia dell’ente dalle nascita ad oggi.