Nasce il distretto dell'olio evo molisano
TERMOLI. Con l’entusiasmo di un personaggio come don Luigi Di Majo, che ha fatto la storia della vitivinicoltura in Molise, è stato presentato il progetto del distretto dell’olio evo molisano, che vede in prima linea il consorzio Tump, l’associazione nazionale Città dell’Olio, declinati nel programma e nello statuto messo in piedi dal comitato promotore del Distretto, presieduto sempre da don Luigi. Assenti per impegni concomitanti l’assessore regionale Nicola Cavaliere e il numero uno delle Città dell’Olio, Michele Sonnessa, le linee guida istituzionali e distrettuali sono state presentate dallo stesso Di Majo, da Mario Pietracupa, sempre intervenuto per il consorzio Tump (il cui acronimo rappresenta l’unione tra Turismo, Università, Medicina e Paesaggio), dal sindaco e presidente della Provincia Francesco Roberti, da Nicola Malorni, vicepresidente nazionale delle Città dell’Olio e da Pasquale Di Lena, che di quest’ultima associazione è stato fondatore e ideatore, più di 30 anni fa. Accanto a loro, il docente UniMol Antonio De Cristofaro, responsabile del Comitato Scientifico del Distretto, Manlio Livio Cassandro responsabile del Comitato Tecnico del Distretto, il presidente della Cooperativa Olearia Larinese Alessandro Patuto. Da segnalare anche la presenza di Antonio D’Aimmo e del presidente del Consiglio comunale, Annibale Ciarniello, diversi gli stakeholder presenti in municipio, nell'evento seguito in diretta Facebook da Termolionline.
Il comitato promotore era stato costituito da ben 78 stakeholder.
Il Distretto nei suoi principali obiettivi dovrà: a) Favorire un modello di crescita per il territorio aderente sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale; b) Essere stimolo verso le istituzioni al fine di garantire politiche, proposte, progetti finalizzati a consentire un generale quadro di convenienza e proficua agibilità alle imprese agricole, agro-alimentari del distretto; c) Proporre proposte, progetti per la infrastrutturazione del distretto coerentemente con le esigenze di qualità delle produzioni esitate, di salvaguardia ambientale e paesaggistica; d) Collaborare a tutte quelle attività che favoriscano il consolidamento di politiche intersettoriali tra produzione agricola, produzione agro-alimentare, ospitalità rurale, agriturismo, artigianato, valorizzazione dei beni storico-culturali, agricoltura sociale; e) Favorire politiche finalizzate a saldare gli elementi storico culturali del distretto con le produzioni sottese con l’obiettivo di un comune processo identitario; f) A dare, per quanto di propria competenza, unicità nei tempi e nelle metodologie amministrative al fine di velocizzare gli investimenti che si proporranno. Il Distretto perseguirà i predetti obiettivi avviando attività e progetti finalizzati: - ad offrire ai sistemi di piccole e medie imprese operanti nel comparto olivicolo, strumenti per accrescere la competitività e la capacità innovativa, per implementare la tracciabilità, la certificazione e la qualità delle produzioni agricole ed olivicole, per ampliarne la presenza sui mercati esteri ed intensificare i processi di crescita dimensionale e favorire lo sviluppo di nuova imprenditorialità; - a creare valore aggiunto alle produzioni olivicole, nonché favorire la diversificazione del reddito delle imprese aderenti promuovendone la multifunzionalità; - a favorire nei settori dell’agricoltura l’implementazione dei registri distribuiti DLT Distribuited Ledger Technology ovvero delle Block-chain nelle produzioni olivicole e degli Smart contract, dando seguito a quanto introdotto dal DL Semplificazioni 2019; - a promuovere lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale; - a favorire la crescita qualitativa delle imprese e la tutela dell’ambiente rurale come patrimonio fondamentale dello sviluppo rurale; - a qualificare la nuova imprenditorialità attraverso l’inclusione delle start-up in un contesto di rete fortemente interconnessa e una più qualificata relazione con l’università o con centri di ricerca privati; - a promuovere attività di ricerca industriale, di sviluppo precompetitivo e sperimentale, realizzazione di banche dati ed osservatori permanenti concernenti l’offerta e la domanda di prodotti e servizi coerenti con la finalità del Distretto; - ad attivare protocolli di intesa con enti di ricerca pubblica e privata e con le Università, finalizzati alla realizzazione di progetti di ricerca industriale, sviluppo competitivo e trasferimento tecnologico; - a promuovere la realizzazione e la gestione di infrastrutture tecnologiche avanzate condivise e asservite allo sviluppo comune delle imprese olivicole del Distretto; - a definire e promuovere modelli organizzativi innovativi di business di filiera dell’olio; - a promuovere progetti finalizzati allo sviluppo del business delle imprese olivicole del Distretto, anche e soprattutto in relazione alla internazionalizzazione dell’intero comparto; - a promuovere azioni di marketing distrettuale, brand territoriale, misurazione dei livelli di qualità dei prodotti e servizi in un’ottica di miglioramento continuo; - a promuovere, attivare, coordinare e realizzare piani innovativi, progetti territoriali, piani strategici territoriali, anche in concorso con distretti in altri comparti produttivi della regione e all’esterno; - a definire e promuovere servizi tecnici e gestionali per le imprese del Distretto con particolare riferimento alla ricerca, allo sviluppo precompetitivo, all’innovazione tecnologica e gestionale, alla qualità aziendale di processo e di prodotto, alla certificazione di qualità ed al marketing territoriale, alla tutela della proprietà intellettuale, al credito agevolato per le PMI, all’accesso ai finanziamenti regionali, nazionali e comunitari; - a promuovere ed attuare politiche attive del lavoro, con particolare riguardo ai servizi di qualificazione della domanda e dell’offerta; - a progettare, organizzare e gestire attività di formazione per le risorse professionali delle imprese del Distretto; - ad attivare, coordinare, attuare, gestire strumenti di programmazione negoziata in base a norme vigenti o che potrebbero sorgere da disposizioni comunitarie, nazionali e regionali; - a promuovere lo sviluppo della conoscenza e la diffusione delle buone pratiche fra le aziende del Distretto.
Come spiega Luigi Di Majo, in questo progetto sono presenti coloro che sono interessati allo sviluppo del Molise, introducendo l’incontro: «È una prima riunione che riguarda principalmente il gruppo di comuni più vicini a Termoli, e che sarà seguita da altre riunioni nel resto del Molise, in modo da coinvolgere tutti quelli nei quali esistono uliveti o che si potranno coltivare, supportati dal nostro Distretto Olio Evo Molisano in questi giorni è diventato operativo. Si tratta di un formidabile strumento per l’occupazione specialmente di molti giovani, di arricchimento per i suoi agricoltori già olivicoltori o che intendano esserlo, per ristrutturare vecchi uliveti spesso abbandonati, per utilizzare molti terreni incolti o mal coltivati che potrebbero anche essere assegnati a cooperative di giovani che intendono piantare ulivi, per l’abbellimento del paesaggio con tante colline ricoperte da ulivi che, oltre a produrre un olio prezioso da esportare in tutto il mondo, renderanno più salubre l’aria perché com’è noto, l’ulivo è la pianta che assorbe più anidride carbonica. Non è stato facile approvare il Distretto, perché siamo stati più di due anni paralizzati dalla pandemia del Covid che ha reso difficili e spesso impossibili le nostre riunioni indispensabili per elaborare il progetto e per convincere le persone ad aderirvi. Ora siamo ad un buon punto abbiamo già più di 100 adesioni ma c’è ancora molto da fare: dobbiamo convincere migliaia di persone, specialmente giovani, che dovranno impegnarsi nella produzione e vendita dell’Olio Evo Molisano. I finanziamenti sono disponibili con fondi europei e nazionali ma, vi è bisogno di grande impegno e capacità per elaborare i progetti e renderli operativi. In aggiunta ai 14 mila ettari esistenti ed ai 4 mila ettari quasi abbandonati che vanno recuperati, vorremmo piantare altri 10 mila ettari in modo da avere una base produttiva che ci dia quantità e qualità di olio per affrontare i mercati del mondo.
Noi intendiamo produrre un olio di elevata qualità sia dal punto di vista della salubrità, cioè a residuo zero o, per quanto possibile, biologici utilizzando le preziose varietà molisane autoctone esistenti ed organizzando cocktail di olio che siano più graditi ai consumatori nazionali ed internazionali. Vi sono una serie di temi da affrontare che potremo così schematizzare: sviluppo della regione, paesaggio e ambiente, reddito degli agricoltori, formazione e occupazione giovanile, finanziamento nazionali ed europei, mercati nazionali internazionali, ciascun elemento da ricollegare al Distretto Olio Evo. Sento il dovere di ringraziare tutti i volontari che, con passione, hanno collaborato ad elaborare il progetto e concorso al suo successo. Citerò solo qualcuno, anzitutto l’assessore regionale all’agricoltura Nicola Cavaliere, il dott. Mario Pietracupa presidente della Neuromed, il professor Antonio De Cristofaro dell’Unimol, ad Antonio D’Aimmo del Gemelli Molise, ai dirigenti delle associazioni di categoria: direttore Aniello Ascolese della Coldiretti, Dino Campolieto della Cia, Maria Concetta Raimondo della Confagricoltura, ai tecnici Mario Stasi, Angelo Cappuccio, Alfredo Cocchiarella, Maurizio Corbo, Vittorio Vescio, i soci del Consorzio Tump, Mario Pietracupa, Antonio D’Aimmo, Sabrina Ricci, Emilia Belfiore, il vice presidente della Confartigianato Marco Zollo, e tanti altri ai quali va un ringraziamento particolare».